Fondazione: tris di incompatibilità per il presidente. Ma è illegittima anche la cooptazione dei tre membri dell’Organo di Amministrazione: è fuori dalle regole stabilite tra Padoan e l’Acri.

“Mai così poche persone violarono così tante incompatibilità in così poco tempo. L’elezione del nuovo presidente della Fondazione è illegittima (tre volte in un colpo solo), ma anche i tre membri cooptati nell’ Organo di Amministrazione sono irregolari.

Il Direttore Generale dell’Ente infatti è tra quelli che non possono essere eletti Presidente: “i dipendenti in servizio della Fondazione, o di società da quest’ultima controllate, nonché il coniuge di detti dipendenti e i loro parenti e affini fino al secondo grado incluso (art. 11 lettera c – “Cause generali di incompatibilità”).

Incompatibile sia come Direttore Generale, incompatibile perché tra i dipendenti figura il coniuge di un parente di primo grado, incompatibile perché un parente di primo grado lavora nella –  o per la – controllata Mecenate TV.

Però lo capisco, in tale selva di parenti e affini era impossibile non confondersi.

Non so se i componenti dell’Organo di indirizzo se ne siano accorti e abbiano fatto finta di niente o si siano lasciati raggirare da qualche manovra tipo le dimissioni strumentali qualche giorno prima (che si configurerebbero come una chiara ipotesi di elusione del divieto) o consulenze al posto di contratti per il parente.

Sta di fatto che almeno il legame tra il Presidente ed una delle dipendenti non poteva sfuggire.
Ma si dà il caso che anche i tre membri cooptati (Carluccio, Sarracco e Venanzi) siano illegittimi. Infatti, secondo l’accordo tra il Mef e l’ Acri firmato il 22 aprile 2015 dal Ministro Padoan e il Presidente Guzzetti “Non è consentita la cooptazione per la formazione dell’Organo di Amministrazione”. (art 8 – comma 6).

Ecco, appunto”.

Lo ha comunicato in una nota Fabio Angeloni

 

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