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Flavio Magliani si è dimesso da capogruppo consiliare del PD, alla vigilia del consiglio comunale che vedrà all’ordine del giorno il provvedimento Italcementi. La definitiva rottura , stando alle dichiarazioni di Magliani si è consumata dopo quanto affermato da Clemente Longarini, segretario dei democratici, che aveva richiamato all’ordine l’intero gruppo del partito, invocando un allineamento agli organi del PD o in caso contrario alle dimissioni.

“Credevo che frustini, gagliardetti e miti della patria e dell’onore appartenessero non solo a schieramenti politici differenti dal nostro, ma anche a secoli passati da un pezzo. Le dimissioni più che obbligate mi sembrano una naturale conseguenza, considerato che non riesco a fare il dirigente di un gruppo consiliare che non ha mai avuto fiducia in me, sin dal giorno in cui ha fatto di tutto per impedirmi di diventare presidente del consiglio comunale”.

Magliani prosegue anticipando le critiche che inevitabilmente lo vedranno protagonista ribadendo la sua buona fede nei confronti della giunta, in questo anno e mezzo. “Ho fatto malissimo e i risultati lo dimostrano. Nel periodo pre-elettorale si parlava di abolire tutti i piani edilizi dell’era Moscherini e invece ne abbiamo approvati sette. Penso alle critiche, giuste, degli abitanti di via Veneto. Penso alla questione ambientale e a quella relativa all’inquinamento. Non si è fatto assolutamente nulla”.

Conclude Magliani: “Voglio ora intraprendere una vera e propria battaglia sull’ambiente, basata su dati certi e incontrovertibili, cosicché si capirà chi ha veramente a cuore questa città e si sente pronto ad assumersi le proprie responsabilità. Lo devo ai miei concittadini che mi hanno dato l’onore e l’onere di essere il più votato del Pd. Vedremo se altri avranno lo stesso coraggio e la stessa faccia tosta. Questi personaggi inizino ad esempio a fare chiarezza sull’Osservatorio Ambientale e sulla nomina del presidente. Ci spieghino com’è avvenuta e, soprattutto cosa fa di concreto l’Osservatorio oltre a scrivere su quegli inutili display che la nostra aria è inquinata”.

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