L’assemblea unitaria delle strutture e dei delegati Filcams/CGIL, Fisascat/CISL e Uiltucs/UIL, tenutasi a Roma venerdi 16 Dicembre, ha dato mandato alle Segreterie Nazionali di organizzare la mobilitazione e lo sciopero dei lavoratori del settore della Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari.

La Filcams CGIl Roma e Lazio rimarcando questa decisione, prioritaria a e necessaria, vuole sottolineare cosa lievita intorno a questa realtà, in cui si sostentano un numero impressionante di persone.. Circa 70mila addetti di cui oltre 41mila che sono delle guardie particolari giurate. Situazione di stallo, in attesa dal 2015 del rinnovo contrattuale di settore, che ha portato ad una mobilitazione per rivendicare le ragioni di un “popolo” muto nei palazzi dove si gestisce la loro vita.
Questo settore versa in un totale stato di abbandono dalle istituzioni. Basti pensare che negli ultimi anni la categoria è stata soggetta a evoluzioni importanti, con la vecchia marcata degli orologi marcatempo che è solo un ricordo, tramutata nella gestione di sistemi informatici e a stretto contatto con le Forze dell’Ordine. Tra l’atro è avvenuta l’attribuzione da parte del ministero dell’interno dell’attribuzione del DM 269/10 e del DM. 154/09. Legge quest’ultima che catapulta responsabilità e oneri alle GpG, che assumono cosi la figura di agenti di sicurezza sussidiaria. Il ministero ha ritenuto opportuno. visto l’innalzamento dei livelli di sicurezza per gli atti di terrorismo,, porre maggiore attenzione su punti strategici come porti, aeroporti, e stazioni ferroviarie. Ricorrendo cosi ai ripari anche con le guardie giurate, che sono state affiancate alle forze di Polizia in particolari compiti. .
Questa qualifica fa onore a tutte le GPG segnando un passaggio importante sotto livello legislativo, ma non corrisponde oggi al salario quasi da fame che percepiscono le GPG. La realtà sono gli appalti al massimo ribasso, assenza di controlli contro istituti pirata e assenza di chiarezza.
Riteniamo tutto questo un atto di irresponsabilità da parte delle istituzioni (Ministero, Prefetture e Questure).
Organi che dovrebbero controllare quanto avviene e non lo fanno. Colpe ne hanno anche le associazioni datoriali che oltre a non voler rinnovare un contratto forte, con il loro modo di fare, creano disagi e mettono ancora più in crisi l’intera filiera della sicurezza. Rischiando cosi di far prendere piede a contratti pirata che di garantito non hanno nulla, e che se applicati stravolgerebbero l’intero mercato nazionale della vigilanza privata, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
E arrivato il momento della mobilitazione rispondiamo forti uniti e compatti per i nostri diritti e per il nostro futuro

 

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