Nelle prime ore di oggi i Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, nei Comuni di Roma e Civitavecchia, con la collaborazione dei Militari delle Compagnie Carabinieri Roma-San Pietro, Roma-Eur e Roma-Piazza Dante, e il supporto di una unità cinofila antivaluta (cash dog) della Guardia di Finanza di Fiumicino, hanno dato esecuzione a un provvedimento Cautelare emesso dal GIP di Civitavecchia Dott.ssa Giusi BARTOLOZZI su proposta del Pubblico Ministero Dott.ssa Valentina ZAVATTO, nei confronti di 11 persone, tra cui 5 medici operanti presso strutture del SSN, 2 medici operanti in strutture private, 2 medici legali e due avvocati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver costituito, diretto, organizzato, e partecipato a un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, a reati di falso di vario genere commessi da privati e Pubblici Ufficiali e di sostituzione di persona.

L’attività, convenzionalmente denominata “Bad Doctor”, è scaturita dalle indagini condotte tra il febbraio e il novembre 2016 dai militari della Stazione Carabinieri di Civitavecchia, partendo da segnalazioni ricevute da fonti anonime nonché dalla ASL RM4, in merito a presunte irregolarità commesse da alcuni medici nella produzione di referti.

Dai primi accertamenti eseguiti, è emerso che i certificati in questione erano stati utilizzati per l’avvio di richieste di risarcimento danni nei confronti di Compagnie Assicurative in relazione a sinistri di vario tipo e pertanto sono stati approfonditi gli accertamenti su oltre 40 pratiche assicurative relative a sinistri di ogni genere, in cui in vari casi ricorrevano le parti lese, i medici refertanti, i medici legali e gli avvocati che seguivano le pratiche, e in cui erano presenti degli elementi ricorrenti che hanno suscitato l’attenzione degli investigatori.

La successiva attività di indagine condotta attraverso varie tecniche investigative, ha consentito, grazie al laborioso lavoro dei militari della Stazione di Civitavecchia, di disvelare una vera e propria associazione a delinquere composta dai citati soggetti che avevano partecipato alla creazione ad arte di 21 sinistri mai avvenuti, per i quali erano stati richiesti rimborsi, in gran parte erogati, per un totale di circa 500.000,00 €.

Al termine dell’attività di indagine si è giunti a:

–       individuare gli 11 soggetti che avevano costituito, diretto, organizzato e partecipato all’associazione, nonché tutte le altre persone coinvolte in ciascun sinistro e che avevano indebitamente ricevuto parte dei premi assicurativi, rendendo possibile la creazione del falso incidente, per un totale di 77 indagati, a cui sono stati contestati complessivamente 67 capi di imputazione;

–       raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico degli stessi in ordine ai delitti di associazione a delinquere finalizzata ai reati sopra riportati, per fatti avvenuti in Civitavecchia e Roma tra il 2013 e il 2015;

–       consentire all’A.G. l’emissione del provvedimento cautelare nei confronti degli 11 soggetti indagati per il reato associativo che è stato eseguito nella mattinata di oggi.

Nel corso dell’operazione volta al rintraccio e alla cattura dei soggetti sono stati impiegati oltre 60 uomini, nonché unità cinofile antivaluta, con conseguente sequestro di ulteriore documentazione riguardante sinistri stradali rinvenuta nella disponibilità degli indagati, nonché un gran numero di apparati informatici quali Personal Computer, Laptop, Tablet e supporti di memoria, che saranno sottoposti ad accertamenti. Uno degli indagati, all’arrivo dei militari, ha tentato di disfarsi, lanciandoli dalla finestra della propria abitazione, di un PC, di alcuni supporti di memoria e di scatoloni contenenti documentazione relativa a vari sinistri, nonché di un rilevante numero di carte di credito. Quanto sopra è stato recuperato e sequestrato dai Carabinieri.

Al termine dell’attività i 2 soggetti sottoposti a Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Civitavecchia, i 6 colpiti da Ordinanza che dispone gli Arresti Domiciliari sono stati condotti presso le proprie abitazioni e i restanti 3 sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria quotidianamente presso la Stazione Carabinieri competente sul luogo di dimora.

 

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