Lo scorso 15 marzo è partita in tutta Italia la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, con l’obiettivo di metterla al più presto all’ordine del giorno del nuovo Parlamento.
La campagna, promossa dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica col sostegno di Radicali Italiani e di altre associazioni come Exit Italia, Uaar e Gli Amici di Eleonora Onlus, è finalizzata all’approvazione di una legge che abbia come cardine il “Rifiuto di trattamenti sanitari e la liceità dell’eutanasia”.
«Servono almeno 50 mila firme», ha sottolineato Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni, «per poter arrivare a un disegno di legge su cinque articoli, poi emendabili in Parlamento, ma che permetta ad ognuno di decidere cosa fare. Stiamo lavorando sul modello inglese, facendo prima informazione e poi arrivando alla proposta di legge. I casi Englaro e Welby insegnano che in Italia le persone non possono scegliere».
Secondo i dati dell’ultimo rapporto Rapporto Eurispes infatti, tra il 2012 e il 2013, è ulteriormente aumentato il numero di quanti si dichiarano favorevoli all’eutanasia: dal 50,1 all’attuale 64,6 per cento. Percentuali anche più alte per quanto riguarda il testamento biologico: 2 italiani su 3.
Nell’ambito della mobilitazione nazionale, sabato 30 l’Associazione Etruria Radicale sarà a Civitavecchia nei pressi del Teatro Traiano per un banchetto di raccolta e di informazione che sarà attivo per tutto il pomeriggio: «Già dal 15 di questo mese abbiamo portato i moduli per la raccolta presso l’ufficio anagrafe del Comune di Montalto di Castro, e ci stiamo attivando per portarli in tutti i comuni limitrofi. Invito per questo tutti i cittadini interessati a recarsi a firmare, o a segnalarci la propria volotà a farlo» esordisce David Paparozzi, segretario di Etruria Radicale «Sabato inizieremo inoltre con i banchetti di raccolta, partendo da Civitavecchia, per proseguire in tutti i Comuni in cui avremo la disponibilità di autenticatori. La nostra è una battaglia per la libertà di scelta, come prevede la Costituzione Italiana, e si fonda sul principio che ad ognuno di noi debba essere garantita la possibilità di scegliere sul proprio fine vita, senza ingerenze esterne di qualsiasi tipo».