Ridimensionare, questa deve essere la parola d’ordine nel Partito Democratico e questo stanno cercando di fare negli ultimi mesi, forse perché stentano ancora a credere che un gruppo persone entrato per la prima volta in consiglio comunale abbiano evitato il dissesto di un comune dopo anni di mala gestione e più di cento milioni di euro somministrati da ENEL alle casse comunali.
Per questa ragione il Partito democratico sostiene che l’attuale amministrazione abbia semplicemente attuato quanto previsto dalle nuove regole in termini di bilanci, ma fa finta di non ricordare che la Corte dei Conti con la delibera 142 del 2015 aveva stabilito che per le annualità 2011, 2012 e 2013 (quindi anche per l’amministrazione targata PD) c’erano tre gravi irregolarità contabili che andavano sanate. Il Partito Democratico evita anche di ricordare che Carlo Cottarelli mise la vecchia HCS al diciottesimo posto tra le partecipate più disastrate d’Italia. All’inizio dell’amministrazione del Movimento Cinque Stelle il comune era sull’orlo del dissesto ed è un atto di manifesta malafede far credere i Cittadini che lo stato del Comune di Civitavecchia fosse “normale”.
Fa sorridere anche l’accusa di aver indebitato le nuove generazioni per il recupero dei 39 milioni di euro di residui in trent’anni. A parte il microscopico dettaglio che il buco ce lo siamo ritrovati a causa di bilanci irregolari degli anni precedenti alla nostra amministrazione, quanto scrivono non ha alcun senso. Basta infatti fare un conto molto semplice per osservare che in assenza di questo fondo, con 39.000.000€ di buco e 21000 famiglie residenti a Civitavecchia, avremmo dovuto far pagare ad ogni singola famiglia in media quasi duemila euro. Non è infatti un mistero che il Comune non emette moneta e le sue risorse le riceve dai tributi che pagano i cittadini.
Sulle partecipate le parole del Partito Democratico si scontrano sui numeri. Quando amministravano loro c’erano sei liquidatori che percepivano 224.000€, adesso c’è un CDA che percepisce 180.000€.
Segue un breve e incompleto elenco degli atti “normali” fatti da questa amministrazione, così poi il Partito Democratico ci spiegherà cosa sarebbe stato veramente “eccezionale”.
Attualizzazione dell’Accordo con ENEL del 2008 e pretesa del rispetto delle clausole già allora sottoscritte. Enel si è impegnata a pagare al Comune un minimo 8 milioni di euro di ex ICI fino al 2034 (data di dismissione della centrale).
Pretesa del rispetto delle convenzioni VIA del 2003 di Torre Valdaliga piuttosto della monetizzazione voluta dall’amministrazione di Centro Sinistra.
Accordo decennale con l’Autorità Portuale, non rispettato da quest’ultima ma regolare secondo il TAR.
Ritrattazione dei prodotti di finanza derivata (e spericolata) stipulati dall’amministrazione De Sio  che comporta un risparmio per il comune di svariati milioni di euro.
Pagamento di quasi dieci milioni di euro di debiti fuori bilancio una cifra tutt’altro che normale contrariamente a quello che sostiene il PD.
Creazione di una nuova società che sostituisce le precedenti quattro in liquidazione con salvataggio della pubblicità dei servizi e mantenimento della qualità dei posti di lavoro.
La politica tradizionale ha tutto l’interesse a far credere che la situazione economico finanziaria del Comune di Civitavecchia fosse normale, ma i numeri e gli atti pubblici dimostrano il contrario. Da Bracciano a Santa Marinella  la lista dei comuni in dissesto si allunga e i piani di rientro sono lunghi ed estremamente penalizzanti per la collettività. Questa amministrazione ha evitato un dissesto del Comune quasi inevitabile e salvaguardato i servizi pubblici e questi sono meriti che nessuno gli può né negare né ridimensionare.
Emanuele La Rosa
Consigliere Comunale M5S
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