Si è svolta ieri la seconda seduta della Commissione chiamata dal Sindaco Pietro Tidei a trovare soluzioni alternative alla dichiarazione di dissesto. Dall’analisi dei documenti reperiti nel frattempo è emersa la sensazione che l’eliminazione dei residui attivi di bilancio, attività che ha squilibrato i conti del Comune per quasi 15 milioni di euro, sia stata fatta senza particolare cura.

Da qui la necessità di accertare in tempi rapidissimi la ragione con la quale siano state apportate queste modifiche ai conti. All’interno del dibattito è emerso anche il dato relativo alle conseguenze della dichiarazione di dissesto. Nulla, si è sottolineato, che potrebbe colpire la società multiservizi comunale che oltre a non essere toccata dall’eventuale dichiarazione di dissesto dovrebbe, nei piani della nuova amministrazione, veder ampliate le proprie competenze on l’attribuzione di nuovi incarichi allo scopo di massimizzare i risparmi per il Comune.

“La maggior parte dei discorsi fatti oggi – dice il Sindaco Tidei – ci fa propendere per il dissesto quale unica soluzione possibile e praticabile. Dissesto che oltre a qualche conseguenza di carattere tributario come l’innalzamento dell’aliquota dell’addizionale Irpef comunale comporterebbe il fatto che per i servizi a domanda individuale come scuolabus e mense scolastiche dovremmo coprire la totalità del costo attraverso la contribuzione delle famiglie, un aumento di circa quattro volte le tariffe già pagate. Un vero disastro del quale i cittadini dovranno ringraziare l’amministrazione che ci ha preceduto. Giovedì assieme ad alcuni collaboratori mi recherò al Ministero dell’Interno per cercare di trovare, con gli specialisti di finanza locale che lì operano, una soluzione ai nostri problemi di bilancio. Nei giorni scorsi ho sollecitato, invece, il Mef affinché possa attivare un’ispezione contabile alla luce delle numerose irregolarità finora riscontrate. E’ parso subito evidente che i residui attivi potati per anni in bilancio fossero fasulli. Bisognerà con tutta la prudenza del caso, accertare anche le eventuali responsabilità dei revisori che hanno sempre certificato la regolarità dei conti pubblici. Se siamo a questo punto evidentemente qualcosa non quadra, qualcuno non ha fatto il suo dovere e detto il vero”.

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