“Ritengo doveroso, al di là delle becere strumentalizzazioni in atto, che la città sappia quanto è accaduto e sta accadendo dentro Civitavecchia Infrastrutture, la società creata nell’ambito della folle architettura societaria delle partecipate ideata dall’ex sindaco Moscherini, per gestire il patrimonio delle partecipate e di parte di quello comunale.

L’attività di CI consiste nel redigere una fattura (di identico importo) ogni mese. Tempo stimato per svolgere questa attività: pochi minuti di una impiegata media (segretaria di azienda); costo: 2 euro (compresa la carta) circa.

Invece CI impiegava, al nostro arrivo per questa attività le seguenti cifre: un amministratore unico (36.000 euro/anno), 3 dipendenti dal 5° all’8° livello che percepivano un “superminimo” (che andava da 600 euro a 1.200 euro/mese ciascuno), con un costo medio ciascuno di 62.000 euro/anno, ed un consulente contabile (18.000 euro/anno).

Inutile dire che sia l’amministratore che i dipendenti, certo non assunti tramite concorso, erano figli e amici di notabili della politica cittadina, collocati per la maggior parte a suo tempo nei servizi di pulizia e opportunamente spostati, poco prima di portare i libri delle partecipate in tribunale, nell’unica società che si riteneva fornisse le dovute garanzie.

In questo contesto si inserisce la vicenda del lavoratore sospeso, che, sebbene non risponda al vero che lui  i suoi colleghi di CI debbano percepire sette mesi di stipendio, avendo il Comune liquidato a detta società da dicembre ad oggi oltre 65.000 euro (tutti andati in stipendi), è anch’esso chiamato, come tutti gli altri lavoratori della Holding, ad affrontare sacrifici.

Certo inquieta la continua sparizione di PC e altri materiali dalla sede di CI, così come ha allarmato la devastazione degli uffici ad opera di soggetti non identificati.
Ma appare superfluo ricordare che è dovere di ogni lavoratore che si trovi in una situazione simile, ossia con l’ufficio messo a soqquadro, chiamare i propri dirigenti e parallelamente le forze dell’ordine. Ed è altrettanto superfluo ricordare che il dipendente in servizio non è autorizzato ad intrattenere rapporti diretti con i mezzi di comunicazione e a rilasciare dichiarazioni o interviste, in quanto tali rapporti sono intrattenuti dalla struttura funzionalmente preposta.

Qualsiasi lavoratore dipendente, sia  pubblico che privato, sa perfettamente che una condotta che violi le norme dei codici comportamentali dei dipendenti, sanciti da regolari contratti, prevede sanzioni disciplinari precise.

Ben lo sapeva, ad esempio, l’ex sindaco Tidei quando sospese alcuni lavoratori dell’acquedotto rei di aver fatto entrare il M5S nel sito di Monte Augiano per documentare la situazione di degrado del bacino omonimo.

Ho piena fiducia nell’operato dell’attuale legale rappresentate di Civitavecchia Infrastrutture e sono certo che sarà equo nel trattare il dipendente in questione nel totale rispetto dei contratti vigenti.
Ormai dovrebbe essere chiaro: il M5S non fa favoritismi a nessuno, non fa assunzioni clientelari nè persegue nessuno per ipotetici motivi politici.
Esattamente come dovrebbe accadere sempre in un paese degno di essere chiamato civile. Nelle partecipate di Civitavecchia purtroppo, questo in passato non è accaduto o le società in questione non sarebbero nelle condizioni in cui versano oggi”.

Nota Stampa di Antonio Cozzolino, Sindaco di Civitavecchia.

 

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