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Così, ad esempio, il regime nazista durate la seconda guerra mondiale attraverso l’attività dei suoi uffici della propaganda è riuscito in brevissimo tempo a trasformare una nazione culla della cultura e della scienza, la Germania, e un popolo fondato sulla famiglia e il lavoro, i Tedeschi, in un incubo diabolico, in un inferno personale e collettivo. E’ bastato dare notizie false studiate bene, informazioni pilotate e corrotte ma ben confezionate e instillare la paura del futuro e della morte per trasformare la pace e la normalità in una brutale carneficina dell’uomo contro il suo prossimo e simile. Le informazioni unite alle aspettative e all’immaginazione creativa della nostra mente “danno forma” ai peggiori mostri e incubi molto ben rappresentati da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Ecco l’uomo! Un creatura fragile e sensibile, inconsapevole e suggestionabile, manipolabile attraverso delle informazioni che attivano rappresentazioni psichiche della realtà percepita. L’uomo non è ancora libero da questi suoi funzionamenti mentali primordiali, non è ancora sufficientemente consapevole e spiritualmente sveglio e evoluto per poter decidere per sé e discernere il reale dall’illusorio, il bene dal male, la verità dalla menzogna. È proprio così, il progresso continua ad arte a essere incentrato sulla scienza e sulla tecnologia e non sull’uomo. Non si dovrebbero dare delle armi a dei bambini! La vera domanda che fa la differenza è: chi siamo noi? Che idea abbiamo dell’uomo e della sua esistenza su questa terra e in questa dimensione? A seconda delle informazioni che ci arrivano l’uomo si pensa e quindi diviene. Siamo stati schiavi e lo abbiamo accettato, siamo stati animali da lavoro e sfruttamento e lo abbiamo accettato, siamo stati figli di Dio, figli della Natura e figli delle scimmie ecc., e lo abbiamo creduto e accettato. A seconda di ciò che ci raccontano l’uomo si pensa e crea la sua realtà. E ora? Ciò che sembra arrivarci è che siamo figli dello “scientismo”, imparentati con la tecnologia, cavie per la sperimentazione, Cyborg e iperconnessi e i più si stanno già abituando all’idea! Non mi sorprenderei se un giorno ci dicessero che siamo troppi per il benessere del pianeta e per il corretto funzionamento dell’algoritmo psico-globale. La vera domanda che ci salva dall’illusione del mondo è e rimane: “chi è veramente l’Uomo?”.

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