L’era dei collegamenti da casa dei vari esponenti politici segna il tramonto dei consigli comunali “Soporifere e frustranti” le sedute on line secondo il Pd, che chiede di tornare in presenza.

Altro che Ottimo Consiglio…

Pessimi sono i consigli comunali dell’era del Covid-19, con consiglieri e assessori che si collegano dai posti più disparati e che spesso spariscono per problemi di connessione, o parlano per minuti senza che nessuno li ascolti perché hanno dimenticato il microfono spento.

Impossibile il confronto che spesso si era visto all’aula Pucci, eventuali riunioni e capannelli si svolgono su chat di messaggistica e alle sedute on-line assistono poche decine di persone.

La caduta verticale dell’interesse verso ciò che è ancora il “massimo consesso cittadino” è stata registrata da un accorato comunicato del gruppo consiliare del Pd. Strano a dirsi, visto che proprio i dem sono i promotori delle più feroci misure liberticide di questi tempi oscuri, eppure i consiglieri Marco Piendibene, Marco Di Gennaro e Marina De Angelis D’Ossat hanno firmato un appello contro questi consigli comunali

“Soporiferi e frustranti”.

“La tutela della salute, principale motivazione di questa modalità di effettuazione dei Consigli, è quanto mai discutibile soprattutto a fronte di quanto accade in Parlamento dove le sedute continuano a tenersi in presenza e, come i mezzi di informazione ci mostrano, sono frequenti anche piccoli capannelli, rigorosamente con mascherina.

Quello che viene richiesto è di garantire un adeguato distanziamento e questo si può tranquillamente ottenere effettuando i Consigli nell’aula Pucci chiusa al pubblico e garantendo ai cittadini la ripresa in streaming”, sostengono i tre consiglieri del Pd chiedendo infine che “per rispetto dei cittadini e per la dignità al dibattito politico si torni in Aula al più presto”.

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