studenti alberghiero ladispoli

La scuola non si fa solo a scuola. Gli esperti lo chiamano apprendimento informale.
Sabato 12 maggio, a Santa Severa, gli studenti dell’Alberghiero di Ladispoli hanno partecipato ad una esercitazione didattica speciale che li ha visti divenire protagonisti nell’organizzazione di una convention dedicata alla valorizzazione del patrimonio artistico del territorio. L’occasione è stata offerta dalla volontà di festeggiare il successo del primo anno di vita della R.I.A.L., la Rete degli Istituti Alberghieri del Lazio, presieduta da Carla Parolari.
“L’iniziativa, partita dalla Preside dell’I.P.S.S.A.R. ‘Vincenzo Gioberti’, – ha spiegato la Dirigente Scolastica dell’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ Prof.ssa Vincenza La Rosa – rientra in un progetto di collaborazione con altri Alberghieri aderenti alla Rete Regionale R.I.A.L.,costituitasi a giugno del 2017 fra i venticinque I.P.S.S.A.R. del Lazio e presieduta dalla Prof.ssa Carla Parolari. “Abbiamo partecipato sin dall’inizio a questo importantissimo percorso di cooperazione e di condivisione che ha visto la nascita della R.I.A.L. – ha dichiarato la Preside La Rosa – Quella di oggi rappresenta per i nostri studenti un’occasione imperdibile di crescita e di conoscenza, soprattutto perché consente loro di confrontarsi con allievi di altri Alberghieri e di mettersi alla prova. Lavorare in team migliora le competenze e le abilità interpersonali, potenzia le capacità di pianificazione e di organizzazione, aumenta la motivazione. Desidero ringraziare la Prof.ssa Parolari per il suo invito e per l’impegno profuso nel coordinare le attività della R.I.A.L.”.
A spiegare i dettagli della giornata è stata la stessa Dirigente dell’I.P.S.S.A.R. “Vincenzo Gioberti”: “Alcuni studenti del settore Accoglienza turistica, selezionati e appositamente formati dal Direttore del Castello di Santa Severa Flavio Enei, hanno accolto ed accompagnato i visitatori lungo un percorso che si è snodato all’interno della struttura, illustrandone la storia, i reperti archeologici e le modificazioni di uso nel corso dei secoli. Gli alunni dei settori Enogastronomia e Sala e Vendita hanno affiancato i loro compagni negli stand enogastronomici allestiti per la promozione e la degustazione dei prodotti tipici locali. Si è trattato di un evento di straordinaria rilevanza, che ha consentito di mettere a frutto l’azione sinergica fra mondo della formazione e stakeholders esterni”.
“L’iniziativa – hanno aggiunto gli organizzatori  – interpretando la peculiarità degli Istituti per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, che hanno come loro vocazione il lavoro di squadra, ha coinvolto in modo attivo ed innovativo gli studenti, ponendoli al centro della scena, per valorizzare le abilità personali e la creatività di ciascuno. Il Castello di Santa Severa è diventato così la cornice ideale per mostrare tutte le potenzialità di una scuola ‘in rete’, che si è trasformata in una vera e propria officina di talenti, un laboratorio straordinario per la formazione e la crescita degli allievi”.

Per l’Alberghiero di Ladispoli, a coordinare l’iniziativa è stata la Prof.ssa Carmen Piccolo, Docente di Ricevimento e Accoglienza Turistica, con la collaborazione della Prof.ssa Sara Leonardi, Fiduciaria dell’Istituto Professionale di via Federici. Ad esibirsi sul palco l’allievo Leonardo D’Agostino, che ha cantato ‘Piccola anima’ (Ermal Meta), ‘Il mio canto libero’ (Lucio Battisti) e ‘La musica non c’è’ (Coez) . Questi i nomi degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli che hanno partecipato all’evento: Giorgia Benedetti, Giulia Brumat, Ludovica Cannavale, Gianluigi Micelli, Riccardo Panzini, Riccardo Zanetti (per l’Indirizzo di Accoglienza Turistica); Gianluca Delpidio e Luca Saltarelli (per l’Indirizzo di Enogastronomia); Alessia Feliziani, Camilla Morasca, Francesca Vinci e Sara Zappone (per l’Indirizzo di Sala).

Ma il 12 maggio si è svolta anche una importantissima tavola rotonda che ha visto alternarsi illustri esperti del mondo della scuola. Fittissimo il programma della giornata. Prima i saluti delle Istituzioni da parte del Dott. Gildo De Angelis, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, e della Dott.ssa Gianna Barbieri (Direzione Generale MIUR). A seguire, l’intervento di apertura dei lavori da parte della Prof.ssa Carla Parolari, Dirigente Scolastica dell’I.P.S.S.A.R. “Vincenzo Gioberti” di Roma e Presidente della R.I.A.L. (Rete degli Istituti Alberghieri del Lazio). Tre i focus di discussione aperti sul tema della formazione e coordinati dai Docenti dell’I.P.S.S.A.R. “Vincenzo Gioberti” di Roma Francesco De Palma, Adele Esposito e Mariangela Varone: “#Una scuola aperta al territorio”, “#Una scuola a misura di studente” e “#Una scuola social”.

Questi gli Istituti che hanno partecipato al Progetto: IPSSAR ‘V. Gioberti’ di Roma, IPSSAR ‘Giuseppe Di Vittorio’ di Ladispoli, IPSEOA “U.Tognazzi” di Velletri, IPSEOA “L. Cappannari” di Civitavecchia, IIS “San Benedetto” di Latina, IPSEOA “A. Celletti” di Formia, IIS “San Benedetto” di Cassino, IPSSAR “Domizia Lucilla” di Roma, IPSEOA “Tor Carbone” di Roma, IPSEOA “P. Artusi” di Roma, IPSEOA “Buonarroti” di Fiuggi, IIS ‘Via Pedemontana’ di Cave. Ma hanno collaborato anche il Liceo Scientifico ‘J.F. Kennedy’ e l’IIS Cine-Tv ‘Roberto Rossellini’ di Roma.

Sorto sull’antico sito etrusco di Pyrgi – la città portuale fondata tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a. C. – durante il corso del III secolo a.C. il castrum di Santa Severa entrò poi a far parte dei domini romani e fu abitato fino alla tarda antichità. Il nome si deve alla giovane cristiana vittima delle persecuzioni di Diocleziano, intorno all’anno 298. Fatta prigioniera insieme alla madre e ai fratelli, Severa subì il martirio sulla spiaggia di Pyrgi, dove fu sepolta. I resti archeologici della chiesa a lei dedicata (attribuiti al V-VI secolo d.C.), sono stati scoperti sotto il castello di Santa Severa. In età medievale sorse il borgo denominato Castrum Sanctae Severae.
Nel corso dei secoli, il Castello mutò proprietari, fino ad essere inserito – nel 1482 – fra i possedimenti del potente Ordine del Santo Spirito. Nel 1674, un’urna contenente il corpo di Santa Severa fu posta sotto l’altare della Chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma. L’Ordine degli Ospitalieri, fortemente sostenuto nel XII secolo dal pontefice Innocenzo III, vide crescere le sue ricchezze e la sua fama di anno in anno, grazie anche alle offerte e alle donazioni provenienti da tutto il mondo cristiano. Il Castello di Santa Severa rimase proprietà dell’Ordine del Santo Spirito per ben cinquecento anni, fino al 1980. Il suo periodo di massimo splendore fu raggiunto nel Seicento. Cominciata una lenta decadenza, il castrum fu utilizzato nel 1943 dai Tedeschi come postazione militare.
Attualmente il complesso appartiene alla Regione Lazio ed è stato oggetto di un ampio e articolato progetto di rilancio turistico e culturale: il 24 aprile, alla presenza del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, sono stati infatti inaugurati l’Ostello realizzato all’interno della struttura, la nuova area museale allestita dall’Architetto Carlo Lococo e l’ ‘Innovation Lab’, che consente ai visitatori, attraverso appositi visori, di effettuare un tour virtuale, guidato dalla voce narrante del geologo Mario Tozzi.

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