Nuovo duro affondo del sindaco Pietro Tidei al ministro Clini sulla questione della demolizione della Costa Concordia.
Questa l’ultima lettera inviata dal primo cittadino:
“Che l’Italia sia il Paese delle figuracce su scala nazionale ed internazionale, ormai, è un dato di fatto ma che queste debbano continuare ad essere l’unica strada possibile da percorre da parte di questo governo vuol dire essere consapevoli della nostra inconsistenza a tutti i livelli. E se errare è umano, perseverare è diabolico.
La questione Concordia è uno degli esempi eclatanti della gestione e dell’azione inappropriata ed inopportuna caro Ministro Clini. Eppure di Ambiente Lei se ne intende, basta leggere il suo curriculum professionale per capirlo.
Ma quando si considera un relitto come quello della Concordia, adagiato sugli scogli dell’isola del Giglio ormai da molto, troppo, tempo un “rifiuto” allora viene il sospetto che non si conosca nemmeno la differenza tra rifiuto (che non ha padrone) e relitto (che un proprietario invece ce l’ha eccome).
Dubbio amletico: ci fa o ci è signor Ministro? Ma perché punta, senza remore, all’assegnazione della demolizione della nave in questione alla località toscana di Piombino quando tutti sanno, con dati alla mano, che il suo porto non è ricettivo per una nave di quella stazza? Può bastare un semplice progetto di intenti per l’ampliamento del porto di Piombino senza avere a disposizione un centesimo per la realizzazione (e che comunque vedrebbe lavori di adeguamento prolungarsi per anni e anni per non parlare dell’investimento pari a 150 milioni di euro da parte del Governo)?
Può inoltre un Ministro decidere per una Compagnia armatrice e una Compagnia assicuratrice dove come e quando dare inizio alla demolizione utilizzando la formula del “rifiuto da smaltire” e quindi di competenza della Regione Toscana? Dov’è allora la necessità e l’opportunità di integrare un discorso di “smaltimento” rifiuti” nell’ambito dell’emergenza? Siamo di fronte ad una nuova emergenza rifiuti come quella passata del napoletano?
Fatto salvo il rischio ambientale ed ecologico per il trasporto, che va valutato con attenzione ma che è evidentemente identico tra Piombino e Civitavecchia visto che il Giglio è praticamente equidistante tra i due porti, non si comprende per quale motivo, in forte contrasto con il Commissario per l’emergenza Concordia nonché Capo della Protezione Civile Italiana Franco Gabrielli, Lei, signor Ministro, preferisca imporre alla Costa Crociere (quando con le dovute prescrizioni è comunque l’Armatore a decidere come dove e quando demolire una nave, seppur relitto, visto che i costi sono completamente a suo carico) la località toscana a quella laziale che, oltre ad avere strutture e fondali idonei, ha già messo in piedi un consorzio di aziende pronte alla demolizione e piani strategici adeguati che vedono la sinergia totale tra Comune di Civitavecchia, Autorità portuale e aziende.
Insomma, perché Lei signor Ministro, che tra le altre cose dovrebbe occuparsi della sola ordinaria amministrazione del ministero, preferisce alimentare uno scontro con un Dipartimento della Presidenza del Consiglio e tra località portuali in questione invece di operare per il bene della comunità nazionale guardando seriamente alla concretezza e ai dati di fatto? E come la mettiamo con la spending review? In una situazione come quella che il Paese sta attraversando, dove lo Stato fa fallire senza colpo ferire migliaia di aziende perché non onora i debiti contratti, come fa un Ministro della Repubblica ad essere così sicuro che verranno finanziare 150-200 milioni di euro per adeguare fondali e banchine del porto di Piombino quando esistono due porti ben più importanti e adeguati come quelli di Civitavecchia ed eventualmente Livorno? E soprattutto, perché si vuole così fortemente finanziare questi eventuali lavori di ampliamento ed adeguamento? Sarebbe ora il caso, invece, di dare inizio ad una seria ed attenta analisi dei costi di demolizione e smaltimento che devono essere necessariamente concorrenziali con gli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Attendiamo la Sua risposta, non politica e non in politichese, caro Ministro”.