Un’altra mazzata, l’ennesima conferma che per la demolizione della Costa Concordia il porto di Civitavecchia non avrà alcuna voce in capitolo. La notizia non è certo nuova, considerato il decreto firmato dal Governo italiano lo scorso 30 aprile in cui si sceglieva come approdo quello di Piombino. Ma l’ennesima conferma è arrivata dalla parole del neo ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che lo scorso venerdì ha visitato l’isola del Giglio e successivamente il porto di Piombino. Parole che non si prestano ad interpretazione e la dicono lunga anche sulla volontà politica dietro la scelta di portare il relitto in un porto, quello toscano, che va detto non ha attualmente le infrastrutture necessarie per accogliere la nave stessa. Strutture che saranno realizzate grazie ai finanziamenti statali e che daranno nuova linfa ad uno scalo, quello di Piombino, in forte crisi. «Il dato oggettivo è che Piombino è l’approdo più vicino e naturale per lo smaltimento della Costa Concordia e quindi bisogna lavorare in questa direzione». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando durante il sopralluogo al cantiere di rimozione della Costa Concordia all’Isola del Giglio.
«È essenziale – ha aggiunto il ministro – che la nave venga demolita in un’area in cui ci siano le massime condizioni di sicurezza ambientale e dei lavoratori». Parlando del calendario dei tempi il ministro ha detto «che sarà possibile stabilirlo solo nei prossimi giorni», ma ha anche ricordato come «il rigalleggiamento sarà possibile tra fine settembre e inizio ottobre, sempre che non sopraggiungano problemi come quelli sulla consistenza dei fondali che si sono verificati nei mesi scorsi».
Non dello stesso avviso Palazzo del Pincio. In un nota giunta alle redazioni nel tardo pomeriggio di venerdì, si manifestava, nonostante tutto, un certo ottimismo. “Dopo alcune recenti prese di posizione del nuovo Governo, la candidatura di Civitavecchia per la demolizione della Concordia si è rafforzata. Di particolare significato la dichiarazione odierna riportata dalle agenzie del Ministro dell’ Ambiente Orlando secondo cui la nave deve essere rimessa in linea di galleggiamento entro settembre per poi salpare entro dicembre dall’Isola del Giglio la cui salvaguardia riveste precedenza assoluta. Dunque non ci sarebbero i tempi tecnici per attendere la costruzione del porto di Piombino. A questo punto prende forza la proposta avanzata dal sindaco Tidei di collaborare con la Regione Toscana unendo le forze (la loro esperienza siderurgica, i nostri fondali e la cantieristica). Allo stesso tempo si registra oggi una interessantissima presa di posizione”.