In tanti ieri sera all’iniziativa organizzata da Luca Lupidi sotto il Comune; presenti anche rappresentanti del mondo sportivo e cittadini. Il Sindaco: “Sostengo le ragioni e le preoccupazioni”.

“Ci teniamo alla nostra attività e al nostro lavoro. Andiamo avanti uniti”. Grande partecipazione, ieri sera, a piazzale del Pincio da dove si è alzato il grido di dolore di chi, alla luce dell’ultimo decreto firmato dal premier Conte, si è trovato ancora una volta in seria difficoltà. Il settore della ristorazione, ed il commercio in generale, era presente per esporre quelli che sono i tanti, troppi problemi. “Stiamo pagando a caro prezzo – hanno spiegato – questa situazione”. E lo hanno confermato tutti, ognuno con le proprie criticità, tutti con le stesse preoccupazioni per il futuro, anche immediato. “Bisogna riportare le persone – ha spiegato Lupidi  – a spendere nei nostri locali, nelle nostre attività. Incentiviamo l’economia locale. Nel frattempo, anche alla luce dell’ultimo Dpcm, restiamo uniti e continuiamo a seguire quello che dicono le associazioni di categoria, che oggi però devono prendersi delle responsabilità. Basta parole”. L’attenzione si concentra oggi anche su quel “ristoro” promesso dal premier. “Ho parlato con Paolo Bianchini di Mio, Movimento imprese ospitalità – ha aggiunto Lupidi – che è stato assicurato da Conte su incentivi a fondo perduto: bene, ma se entro il 2 novembre questi non saranno sbloccati e messi nero su bianco, manifesteremo ancora sotto il Parlamento”. L’appello poi alle altre categorie – presenti ieri anche rappresentanti del mondo dello sport e della danza – a non fermarsi, a stare uniti, a fare squadra.

Un appello all’unità arrivato anche dal sindaco Ernesto Tedesco, che ha portato la propria solidarietà in piazza, insieme a giunta e consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione.  “Questo Dpcm mi ha lasciato perplesso – ha sottolineato – ho aderito per sostenere le ragioni e le preoccupazioni di quanti vedono il loro futuro in bilico a causa di un Dpcm che non convince. È stato chiesto di mettere in sicurezza le attività ed è stato fatto anche a costo di sacrifici e incremento dei costi di gestione; da domani (oggi ndr) queste stesse attività saranno chiuse o saranno soggette ad orari che di fatto ne stravolgeranno le caratteristiche. Non è giusto. Ci aspettiamo che quanto è stato promesso dal Governo in termini di aiuti e di ristoro si concretizzi e che ciò avvenga subito per dare un vero sostegno a chi improvvisamente è costretto nuovamente a smettere di lavorare. Le norme si rispettano anche se non piacciono e so che i miei concittadini sapranno affrontare con fierezza, orgoglio e compostezza questo momento che mai avremmo voluto vivere. Lo faremo insieme come è avvenuto durante le tremende giornate del lockdown. Da parte mia esprimo pieno sostegno e solidarietà a queste categorie bistrattate e inascoltate”.

Civonline

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