Il Comitato S.O.L.E (Salute, Opportunità, Lavoro, Ecologia) esprime preoccupazione per le gravi difficoltà occupazionali che da tempo impoveriscono Civitavecchia e piena solidarietà ai gruisti della GTC, in sciopero da giorni.

Nella consapevolezza che per superare questa crisi ferocissima c’è bisogno soprattutto di azioni corali e proposte concrete, da più di un anno il Comitato si sta attivando per portare avanti un nuovo progetto per il porto e la città: “Porto Bene Comune”. Che il Sindaco, dopo l’incontro con il Comitato S.O.L.E., abbia riconfermato a” Città Futura” il suo interesse per l’idrogeno è un’ottima notizia. L’idrogeno verde  è prodotto con elettrolisi solo con fonti rinnovabili: fotovoltaico ed eolico.

Il Comitato S.O.L.E. , la cui proposta si basa sul lavoro di ricerca di tecnici esperti della produzione dell’idrogeno verde, intende mettere in campo varie iniziative  sul tema ed organizzare a sua volta un convegno dove invitare le istituzioni, le categorie tutte ed i cittadini.

A parole sono tutti per l’idrogeno e speriamo che facciano seguire i fatti.
L’Europa con la sua Presidente Vonderlein ed il vicepresidente Timmermans parla espressamente di idrogeno. Si prevede per l’Arcelor- Mittal, l’ex Ilva di Taranto, una produzione di acciaio con l’idrogeno verde. Come Taranto, Civitavecchia è città martire ed ha bisogno di una svolta decisiva.

Il Comitato S.O.L.E. nel frattempo ha proposto all’Autorità Portuale di Civitavecchia, che lo ha accettato e promosso, il progetto europeo Horizon 2020,del valore potenziale di 20-25 MLN € che prevede una produzione di idrogeno verde nell’area portuale per servire poi delle utenze dedicate. E’ il fratellino più piccolo del progetto Porto Bene Comune, replicabile in grande scala, in linea con la visione di Next Generation UE, meglio conosciuto come Recovery Fund, che potrebbe diventare il primo modello ecosostenibile di portualità per tutto il Paese. E’ l’esempio pratico e reale che c’è un altro modo di produrre energia.

Per tutte queste ragioni si richiede ad ENEL, dopo la chiusura e la bonifica di TVN,  di investire sulla produzione di idrogeno verde per la sua fabbrica di prossimità: il porto.

Le nuove centrali  a turbo gas che ENEL vuole imporre non solo condannano Civitavecchia ad un  destino anacronistico e medievale basato sul fossile, ma costituiscono uno spreco di  danaro pubblico in quanto gli impianti a turbogas dovranno essere chiusi fra 10 anni, in ragione della riduzione del 55% di Co2 imposta dall’Europa.

Un  altro mondo è possibile. Il Comitato S.O.L.E. intende incoraggiare la volontà politica che comincia finalmente ad accorgersi di questa opportunità.

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