Sorprendono le dichiarazioni del Coordinatore Enti Locali litorale nord della Lega Dimitri Vitali a favore della realizzazione di nuove centrali termoelettriche a gas a Civitavecchia. Sorprendono perché il sindaco leghista Ernesto Tedesco si è sempre detto contrario al gas a TVN e a favore delle energie rinnovabili e sorprendono ancor più perché il Consiglio comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno in cui si “impegna il sindaco e la giunta ad esprimere in ogni sede netta contrarietà alla costruzione di nuovi impianti alimentati a gas”. Ma la sorpresa finisce d’incanto quando si scopre che i consiglieri Pepe e Cacciapuoti, in quella seduta di Consiglio di ottobre dello scorso anno, uscirono dai banchi al momento del voto con motivazioni a dir poco futili. Ecco la quadratura del cerchio: a meno di smentite che tardano ad arrivare, abbiamo a che fare con un sindaco succube della sua maggioranza, un sindaco che (forse) vorrebbe ma nulla può.

Soffermarsi sulla vagonata di banalità presenti nel comunicato di Vitali richiederebbe del tempo prezioso che forse è meglio dedicare ad altro, ma è d’obbligo ribadire che l’ idrogeno verde non è una “fantasiosa alternativa”, ma un’attualissima opportunità per Civitavecchia e non solo, che sarà lautamente finanziata da fondi europei. Quindi non un “vorace consumatore di suolo” neanche fosse un mostro rimbalzato da un improbabile horror movie anni ‘50. Nessuno si sogna di disseminare pannelli fotovoltaici su terreni agricoli, se questa è la preoccupazione del riscoperto paladino dell’ambiente, perché le unità si possono installare sugli edifici, sui parcheggi e su altre superfici inutilizzate già rese impermeabili da pavimentazioni di vario genere, come prevede ad esempio il progetto Porto Bene Comune, che sfrutterebbe in parte spazi in ambito portuale e altri in mare.

Inoltre l’energia elettrica per alimentare gli elettrolizzatori può essere anche ottenuta dalla rete nei momenti di surplus o dall’eolico offshore, che nella sua versione galleggiante può essere realizzato anche al largo di Civitavecchia, dove risulterebbe completamente invisibile da terra. Tutte soluzioni innovative che farebbero di Civitavecchia un polo di ricerca scientifica d’avanguardia, in gran parte finanziato dall’UE, con tutto il ritorno economico ed occupazionale che ne consegue. Altro che quella quarantina di persone che impiegherebbe la centrale a gas, la quale, è bene ribadirlo, non comporterebbe neanche nessun beneficio ambientale, perché non andrebbe a sostituire la centrale a carbone, la quale come già stabilito dal governo avrà pochi anni di vita a prescindere dalla realizzazione del turbogas.

In quanto poi alla eventualità di bruciare rifiuti paventata dal Coordinatore locale della Lega, non si può dimenticare che l’unica società a presentare un progetto di incenerimento di rifiuti nel territorio è stata l’A2A, di cui è azionista anche il sig. Salvini.

Non sfugge nemmeno che la centrale a carbone, che tanti guai ha recato al tessuto economico e sociale locale, per non parlare degli aspetti sanitari, è lì anche grazie a Vitali, che ne votò la realizzazione nel 2003 proprio nella stessa Aula Pucci che lo vedeva consigliere e molti altri consiglieri che alzarono con lui la mano adesso di nuovo amministrano la città. Adesso è lo spettro del gas che aleggia sul territorio: gli amministratori si impegnino di modo che non si ripeta lo scempio e che una nuova alba possa finalmente affacciarsi su Civitavecchia.

Comitato S.O.L.E.

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