“Civitavecchia e il litorale nord hanno già dato il loro contributo alla produzione energetica e pagato le conseguenze ambientali, quindi bisogna cambiare il metodo con cui si produce energia. ENEL ha presentato un piano che prevede ancora centrali di grandi dimensioni che stridono con la sostenibilità e la concertazione con il territorio di cui parla l’Azienda. L’ annunciato stop al carbone entro il 2025 è una buona notizia non solo per Civitavecchia, ma non si può pensare solo a rimpiazzare la potenza energetica negli stessi territori che da quarant’anni ne patiscono gli effetti e secondo logiche progettuali ormai superate. Stesso discorso per la previsione di convertire la centrale Tvn in una centrale a gas, che anche se più efficiente del carbone è comunque impattante. Basti pensare che l’attuale centrale ha una potenza di 1980 megawatt e che la futura centrale a gas prospettata da ENEL avrà una potenza di 1600 megawatt, quindi di poco inferiore, un grande impianto che insiste sempre sulla stessa porzione di territorio. Sembra che Enel non riesca a proporre, nonostante gli spot, soluzioni realmente sostenibili per Civitavecchia e per una produzione di energia più diffusa, come lo sviluppo delle fonti rinnovabili, una ridistribuzione e un ridimensionamento degli impianti e l’impulso alla ricerca in materia. La stampa locale oggi ha titolato ‘Enel accelera’, ma arrivati a questo punto per Civitavecchia non conta tanto la velocità quanto un serio cambio di passo da parte di una delle principali realtà industriali del territorio.” Lo dichiara Devid Porrello, Consigliere M5S Lazio e Vicepresidente del Consiglio Regionale.

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