Bene, anche Unindustria conviene sul fatto che per far crescere questo nostro territorio c’è bisogno di progetti validi, adeguatamente finanziati, realizzati in tempi certi; e soprattutto di un fronte unico e compatto quanto più esteso possibile.

Questo però non vuol dire ignorare quanto accade oggi, e le difficoltà con le quali le imprese sono chiamate a confrontarsi. Ed uno dei temi caldi è senza dubbio la trasformazione di Torre Nord. Su questo punto dobbiamo registrare che l’apporto di Unindustria non si è visto né sentito. Ma non importa, occorre guardare avanti. Sullo sviluppo del territorio ognuno di noi ha le proprie idee, ma se vogliamo tradurle in realtà dobbiamo farle scaturire da confronti serrati sui temi per poi trasformarli in progetti praticabili: in modo tale che ciascuno li senta suoi, e si senta coinvolto e motivato nel portarli avanti. Perché solo così le probabilità di una loro realizzazione aumentano e solo così si può sperare che cresca la prosperità e con essa il livello e la qualità di vita del territorio.

E quindi, si spinga subito per un tavolo al Mise o alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, facciamo sì che sulla trasformazione di Torre Nord ci sia chiarezza su come debba essere fatta e sui tempi di realizzazione, su cosa il Governo e la Regione intendono fare su questo territorio nei prossimi 5, 10, 15, 20 anni. Un’azione del genere è necessaria e impellente. Noi lo stiamo dicendo da mesi, ed è per questo che abbiamo accolto con favore il comunicato-proposta di Unindustria. Però il nostro invito è andare oltre la propaganda: arrivare alle cose concrete perché il territorio, i lavoratori, le imprese hanno bisogno di certezze.

Rendiamoci conto che i cambiamenti repentini di programma creano enormi difficoltà.

I lavoratori devono essere formati, cosa che richiede tempi lunghi e costi alti; discorso che vale anche per le imprese, alla quale va la nostra solidarietà, perché non tutte sono facilmente convertibili, altre hanno bisogno di tempi più lunghi e di investimenti maggiori. E parliamo di imprese che hanno un numero di lavoratori decisamente elevato e che nel corso degli anni hanno fatto investimenti davvero notevoli, che sono ancora da ammortizzare. Confrontiamoci, ragioniamo e pianifichiamo tutti insieme, senza fughe in avanti, perché ciò non giova alla causa che si vuole/deve affrontare.

Noi ci siamo anche da subito, perché di tempo ormai ne è rimasto poco, le difficoltà aumentano e così pure, purtroppo, i disoccupati. Il nostro massimo impegno dobbiamo riversarlo a favore della città, dei lavoratori, del territorio.

Il coordinamento del POLO CIVICO

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