Civitavecchia, Pd e Tarantino: “Amministrazione favorevole allo sviluppo? Solo a chiacchiere”

Ieri pomeriggio la maggioranza che dovrebbe governare Civitavecchia ha dato un altro saggio della propria pochezza politica con un voto contrario alla nostra proposta di dare priorità alla discussione su una importante mozione del centrosinistra.

Il documento, presentato a maggio scorso, è finalizzato a valorizzare le aree retroportuali e chiede di accelerare la procedura per l’approvazione di un Piano attuativo che consentirebbe nuovi insediamenti produttivi di PRG su terreni di proprietà dell’Autorità di Sistema Portuale.

Per portare al primo punto dell’ordine del giorno la mozione di cui sopra, abbiamo richiesto una inversione con un’altra nostra proposta, così come prassi e come previsto dal Regolamento del Consiglio, in conferenza capigruppo. Questo perché l’assessore competente, Leonardo Roscioni, già da tempo aveva dato l’assenso alla discussione della mozione e, contattato telefonicamente dalla presidente Mari lunedì mattina prima del Consiglio Comunale, poi rinviato per la “grande fuga” della maggioranza, confermava la sua disponibilità per il giorno successivo qualora, come in effetti è avvenuto, il Consiglio si fosse riunito per la seconda convocazione.

Tuttavia, a dispetto dell’importanza dell’argomento, la votazione in Consiglio per l’inversione dell’ordine del giorno che avrebbe dovuta essere soltanto una formalità, è stata utilizzata dalla maggioranza per esibire i (pochi) muscoli grazie all’esito favorevole del voto, ancorché precario, per il momentaneo accomodamento con la Lega.

Va detto che allo stato attuale i terreni sopra citati, secondo l’attuale PRG, hanno prevalentemente una destinazione d’uso “seminativo” (agricolo) e che sarebbe invece assolutamente necessario poter disporre di terreni immediatamente disponibili per candidare il nostro retroterra all’insediamento di imprese interessate a trarre vantaggio da una agevolazione logistica che possa abbattere i tempi di spedizione delle merci ed i costi legati ai trasporti.

Sembra però che le priorità di questa coalizione siano altre, concentrate prevalentemente sulle questioni “pratiche” che un tempo venivano risolte con l’applicazione del manuale Cencelli per il calcolo sulla spartizione degli incarichi.

Le poltrone nei CdA, la nomina degli articoli 90 (persone assunte direttamente sulla fiducia del sindaco) e tutto ciò che può essere oggetto di una lottizzazione, deve essere distribuito attraverso artifici di equilibrismo tra forze politiche e singoli consiglieri per mantenere in vita la giunta Tedesco, alla faccia dell’interesse della comunità amministrata.

Inoltre, quello che è sembrato emergere dalla discussione per l’inversione dell’ordine del giorno del Consiglio di ieri è stato un malcelato disagio nei confronti del presidente dellAdSP, Pino Musolino, che con risultati tangibili a pochi mesi dall’insediamento ha già dato prova di competenza e dinamismo ponendosi al di fuori di ogni contesa politica con un atteggiamento di apertura istituzionale a 360 gradi.

Stralci di alcuni interventi che hanno spaziato dal “…vogliamo capire meglio…” al “…qui non ci sono quelli bravi e quelli che non sono capaci…” danno il senso di come un provvedimento quale un nuovo piano attuativo per consentire ad un altro ente pubblico contribuire a rilanciare economia ed occupazione, non sia percepito come di interesse comune bensì come occasione per far pesare il proprio ruolo.

Un provvedimento dovuto che avrebbe già dovuto essere assunto il giorno dopo la firma del protocollo di intesa dello scorso aprile tra AdSP e Comune.

Civitavecchia 13 ottobre ’21

I Consiglieri:

Piendibene, De Angelis d’Ossat, Di Gennaro, Scilipoti, Tarantino