Il problema delle partecipate è un problema vecchio, acutizzato dall’improvvida azione del centro destra ai tempi del Sindaco Moscherini. Accusare il M5S di aver causato tale disastro, quando siamo stati gli unici in grado di metterci una pezza, è intellettuale disonesto. Se i nostri nuovi amministratori vogliono trovare un colpevole, lo vadano a cercare tra i propri colleghi di schieramento, veri autori del disastro economico che ha portato la nostra città sull’orlo del baratro.
Basti pensare che il centro destra, all’epoca della costituzione di Civitavecchia infrastrutture, probabilmente per soddisfare la necessità di poltrone da occupare e aumentare la capacità d’indebitamento, ha creato un meccanismo perverso per cui HCS e le SOT, partecipate al 100% del Comune, pagavano affitti scandalosamente fuori mercato a Civitavecchia Infrastrutture (CI), sempre partecipata al 100% del Comune. La presenza di beni patrimoniali, che mai il comune avrebbe dovuto conferire come le condotte idriche che – com’è ovvio che fosse – ci sono state riconsegnate dal giudice, ha consentito di portare CI ad un indebitamento spropositato con le banche: solo con Unicredit aveva un mutuo di 1.200.000 euro per pagare non si sa bene cosa. Forse lo stipendio dei dipendenti e dell’amministratore unico che avevano l’arduo compito di riscuotere 4 fatture l’anno e dei consulenti, uno dei quali, ha poi presentato istanza di fallimento.
Il patrimonio comunque NON avrebbe mai dovuto essere conferito ad una società esterna, seppur partecipata.
Per coprire tutte queste spese (stipendi, mutui e consulenze) HCS, la partecipata che all’epoca pagava gli affitti, ad esempio vendeva l’acqua al Comune allo spropositato prezzo di 0,80 cent al metro cubo. Basta pensare che AceaAto2 compra all’ingrosso a circa 0,30 euro al metro cubo. Ovviamente il Comune avrebbe dovuto mandare le bollette ai cittadini per pagare l’acqua ad HCS, ma le bollette non partivano e quindi questa mancanza nel bilancio veniva colmata andando col cappello in mano da Enel per chiedere le somme necessarie a mantenere in vita il Comune.
Quando si intoppa il giochetto? Quando i soldi di Enel finiscono e i nostri eroi, che non vogliono disturbare il popolo votante chiedendo le bollette, terminano il loro mandato infischiandosene altamente di quello che sarebbe successo dopo e, anzi, scaricando su chi sarebbe venuto l’onere di non “disturbare” la cittadinanza.
Grazie all’enorme lavoro fatto dall’Amministrazione M5S, Civitavecchia Infrastrutture comincia nuovamente a ricevere entrate per non andare in fallimento ed avere il tempo di restituire il patrimonio Comunale al suo legittimo proprietario: il Comune.
A questo punto un errore di valutazione dei legali che assistevano il liquidatore di Civitavecchia Infrastrutture ha permesso ad una società con dei flussi finanziari finalmente riattivati di fallire per la ridicola somma di 50.000 euro (ovviamente ridicola nel rapporto con le entrate riattivate della società).
Ma perchè viene fatta fallire la società? Perchè secondo il giudice il valore della CI era stato gonfiato artatamente dalla presenza nello stato patrimoniale delle condotte idriche che non sono un bene commerciabile! Grazie a questo finto valore è stato possibile indebitare Civitavecchia Infrastrutture.
Quindi come si fa che il M5S abbia fatto fallire CI? Ci vuole una disonestà intellettuale solo pari a quella dei personaggi che fanno parte della stessa compagine politica che ha causato il disastro. Loro sono gli unici responsabili del disastro economico della nostra città ma non avranno mai l’onestà intellettuale di riconoscerlo.
Noi abbiamo provato a fermare la marea con le mani: inevitabilmente un po’ di acqua ti sfugge.
Movimento Cinque Stelle 
image_pdfScarica articolo (pdf)image_printStampa articolo
Quanto ti piace?

Lascia un commento

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com