Civitavecchia C’è: “Sono stati lesi i nostri diritti”

“Premesso che in data 13-10-2016 ci è pervenuto  raccomandata spedita l’ 11-10-2016 dall’Ufficio  Servizio Lavori Pubblici e Opere Infrastrutturali,  con la quale ci veniva rifiutata la richiesta di accesso agli atti da noi protocollata in data 7-9-2016.
Premesso  che tra la nostra  richiesta e la comunicazione del rifiuto sono stati abbondantemente oltrepassati i trenta giorni canonici come da regolamento comunale, nonostante le ripetute visite effettuate alla  Segreteria Generale, all’ ufficio competente, e da ultimo quello piuttosto burrascoso, in data 7-10-2016, (oltre i trenta giorni), che poi è diventato motivo di esposto alla Legione dei Carabinieri. Riteniamo giusto ed opportuno, sottolineare che sia per il mancato rispetto dei tempi, ma in particolare per la mancata consegna dei documenti, siano stati lesi i nostri diritti, che sono quelli di una Associazione Civico-Politica che ha partecipato ad elezioni comunali e che ha nel suo statuto il principio della difesa del territorio e dei suoi concittadini, nella fattispecie del caso, gli abitanti di Punton di Rocca e le relative Associazioni costituitesi.
Diventa incredibile e degna di particolare censura, se i fatti sopra enunciati, avvengono sotto la guida di una associazione penta stellata, che tra l’altro conosce bene la nostra ventennale storia, ha frequentato ed usufruito della nostra sede, ha condiviso molte battaglie dello stesso tipo, quando non governava la città e molto si arrabbiava (come ancora si arrabbia) dove non governa, quando   le vengono negati questo tipo di diritti.
Comunque alla fine, i documenti da noi richiesti sono stati resi noti dopo la riunione dei Capigruppo del Consiglio Comunale, con l’impegno della Presidente del Consiglio e del Consigliere Grasso.
Ad una attenta lettura questi documenti presentano molte criticità di natura diversa che approfondiremo e chiederemo che vengano aggiunte/integrate alle altre.
Per ora, la cosa che ci ha colpito è che queste criticità, prese a tempo, avrebbero potuto essere un valido motivo per “riesaminare” ed eventualmente fermare il progetto forno crematorio, senza rischi ed incorrere in penale, mentre invece è stato fatto di tutto, piuttosto male, per sanarle con una serie di determine dirigenziali e delibere di giunta senza mai nemmeno preoccuparsi , con una  arrogante gestione del  potere che,  alcuni decisioni, sia per obbligo istituzionale, sia per trasparenza amministrativa, avrebbero dovuto essere sottoposte all’atto di indirizzo  del Consiglio Comunale, come recita l’art. 78 D.P.R.2 85/90”.
Lo ha reso noto il Direttivo di CIVITAVECCHIA C’è.