Intervento dei sommozzatori della Stazione navale della Gdf e del settore subacqueo della Soprintendenza. Il manufatto in terracotta è databile tra il III e il II sec. a.C.

Una preziosa anfora greco-romana è stata scoperta dai sommozzatori della guardia di finanza, dopo aver riposato per secoli sul fondale del litorale di Civitavecchia. Durante un controllo subacqueo di routine in prossimità della foce del fiume Marangone, infatti, i militari della stazione navale hanno visto il manufatto in terracotta adagiato tra le rocce e ricoperto da numerose incrostazioni marine. Vista la posizione precaria e la possibilità di mareggiate, il bene archeologico è stato recuperato dai finanzieri e dall’archeologa intervenuta. Si tratta di un’anfora vinaria in terracotta, di tipo ‘Greco-Italico’ e databile al III-II secolo. a.C., perfettamente conservata se non per una parte di orlo mancante. Il manufatto è probabilmente parte del carico di un relitto e testimonia i fiorenti traffici marittimi che in epoca repubblicana interessavano le coste laziali. L’anfora di produzione tirrenica centro-meridionale, era utilizzata per il commercio del vino italico, esportato in tutto il mediterraneo.

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