Conad del Tirreno presenta il progetto relativo a Civitavecchia – Tarquinia. Un investimento da 23 milioni di euro.
Impianto di produzione del freddo a refrigeranti naturali che permette un risparmio energetico del 25%, soluzioni
di efficienza energetica, 30% dell’energia autoprodotta da fonte rinnovabile e riduzione dei trasporti su strada. Sono solo alcune delle caratteristiche del nuovo Polo logistico che nascerà nella zona di Civitavecchia-Tarquinia. Il  progetto è di Conad del Tirreno per un investimento di 23milioni di euro e un lusso annuo previsto di merci scambiate di circa 30milioni di colli, corrispondenti a 300mila tonnellate di prodotti. Il progetto, presentato a Tarquinia, adotta soluzioni realizzate con Officinæ Verdi, che permettono di massimizzare efficienza energetica e ridurre costi, trasporti ed emissioni di CO2,in coerenza con il Piano di sostenibilità di sostenibilità energetica e ambientale di Conad del Tirreno adottato nel 2014. Il nuovo Polo logistico avrà una superficie coperta di 20.000 mq, integrata con il paesaggio grazie a specifici studi di architetti paesaggisti, e insisterà su un’area di 67.000 mq in località Pian d’Organo, Pian dei Cipressi. In sinergia con i due centri di distribuzione generi vari di Civitavecchia,
rifornirà la rete di negozi associati Conad del Tirreno del Lazio e dell’area Toscana di Grosseto e dell’Amiata.
“Conad del Tirreno dalla fine degli anni ’70 ha la sua sede territoriale a Civitavecchia” afferma Ugo Baldi, amministratore delegato Conad del Tirreno, che aggiunge: “Nella sola area di Civitavecchia e Viterbo, fra logistica,
rete di vendita e uffici, sono oltre 540 le persone occupate. E’ il legame con il territorio il motivo per cui abbiamo
scelto un sito sul confine fra il Comune di Civitavecchia e il Comune di Tarquinia per lo sviluppo del nostro network
logistico laziale che a regime occuperà complessivamente oltre 170 risorse”. Nel nuovo centro di distribuzione sarà
gestito il comparto del ‘fresco’: prodotti ortofrutticoli, salumi e formaggi, carni, pesce, gastronomia e, per la prima
volta in modo diretto, prodotti surgelati, secondo procedure di controllo qualità integrate nei processi produttivi e
sovrintese da personale qualificato, sottoposto a rigidi e verificabili protocolli. Per la produzione del freddo, ovviamente l’utenza più energivora, è previsto un impianto a refrigerazione naturale (NH3/CO2 in cascata) che permette una riduzione media dei consumi energetici del 25% rispetto a sistemi che utilizzano refrigeranti sintetici. Un impianto fotovoltaico da 1MWp coprirà il 30% circa dei consumi energetici complessivi e, grazie allo sviluppo di
un modello energetico dinamico che permette di stimare il fabbisogno orario di energia e la contemporaneità della
produzione fotovoltaica, oltre il 90% dell’energia prodotta dall’impianto sarà auto consumata. Per quanto riguarda
movimentazione interna della merce e trasporto l’efficienza sarà garantita dalla progettazione degli spazi, ma soprattutto dalla possibilità per gli automezzi di consegnare le merci in modo integrato tra i vari reparti, con una forte riduzione del traffico su strada e il vantaggio per i soci di ricevere gli ordinativi in una sola soluzione, in modo più efficiente. “Con un valore per il sistema Paese stimato nel 2015 in oltre 110 miliardi di euro, pari a circa il 7%
di Pil – conclude Baldi – la logistica è fondamentale per un servizio efficiente, moderno e rispettoso dell’ambiente.
L’evoluzione della domanda dei consumatori e la strategia che vede nei freschi e nella fidelizzazione  del cliente i punti di forza su cui investire impegno e risorse economiche, fanno sì che la logistica sia sempre più un fattore strategico”. La  logistica, spiega Giovanni Tordi, amministratore delegato Officinæ Verdi, “è una delle filiere industriali a più alta intensità di sviluppo e ad alta potenzialità di recupero energetico, soprattutto per quanto riguarda la catena del freddo.
Secondo il Piano nazionale della logistica 2012 – 2020 della Consulta generale per l’autotrasporto e la logistica,
l’Italia sconta circa 40 miliardi l’anno per ineficienze logistiche di vario tipo, dunque in termini di impatto ambientale
ed eficienza si può fare molto”.

 

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