Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Partito Democratico su Città Pulita.
“Il percorso intrapreso dall’Amministrazione Comunale per risanare HCS giunge in questi giorni ad uno snodo importante.
A tal proposito il Partito Democratico non si sottrae al ruolo che il voto gli ha dato, che lo vede come forza centrale e di governo della città, e indice un giro di consultazioni – da realizzare entro il 20 marzo – sia con le forze politiche che hanno dato vita alla Maggioranza sia con i sindacati confederali.
I tempi stringenti impongono una tabella di marcia serrata, in quanto il 7 maggio il Tribunale deciderà se far fallire o no HCS.
Il delicato contesto che la Città si accinge a vivere è il seguente:
- sono a rischio più di 400 posti di lavoro e tutti i servizi
- ancor prima i cittadini saranno chiamati a pagare la nuova TIA, resasi necessaria sempre per gli alti costi del personale presenti in HCS e nelle partecipate
- subito dopo sarà la volta della Tares
- poi dell’IMU
In una situazione già di crisi economica nazionale che colpisce duramente anche le famiglie civitavecchiesi, si aggiungerebbe un aggravio di spese per i servizi dovuto alla pessima amministrazione Moscherini che non è stata in grado di porre fine al buco di bilancio, anzi lo ha ulteriormente e consapevolmente aggravato.
Nella voragine HCS il Comune ha speso, solo nel 2012, cinque milioni di euro per interventi straordinari per poter garantire il pagamento degli stipendi.
In questo periodo si è avviata nel contempo l’opera di risanamento di tutte le municipalizzate, ovvero:1) sono stati pagati i contributi agli enti previdenziali2) è stato portato alla luce un buco di 12 milioni di euro3) sono stati concordati e vengono rispettati piani di rientro con tutti i creditori4) sono stati identificati gli esuberi5) è stata avviata la cassa integrazione6) è stato allontanato il vecchio management7) è stata intrapresa l’azione di responsabilità verso i dirigenti ritenuti colpevoli dei danniIn questo quadro il PD è pronto a sostenere un percorso che, partendo dal mantenimento di tutti i posti di lavoro, preveda la vendita di Città Pulita ai privati interessati mediante procedura di evidenza pubblica – come dettato dagli ordinamenti vigenti per ricapitalizzare HCS – puntando a rimetterla “in bonis”.Ciò consentirebbe ragionamenti più seri per il mantenimento della gestione pubblica dell’acqua.
Successivamente alla vendita, sarà possibile un adeguamento contrattuale andando così a colpire le disfunzioni organizzative e la giungla dei privilegi dei pochi che hanno guadagnato a discapito di tutti gli altri lavoratori e scaricando i disservizi su tutta la cittadinanza.
Si tratta di una vendita che, come e’ ben chiaro ,mira alla salvaguardia dei posti di lavoro e trova HCS e le altre società in condizioni ben diverse dal passato.
Non a caso il tentativo di vendere della passata Giunta Moscherini fu un fiasco perché la gara andò deserta ben due volte. Oggi invece alcune aziende si sono già avvicinate e vedremo a breve quanti e in che misura sono realmente interessati all’acquisto e quali competenze, nel settore dei servizi di igiene urbana, mettono in campo.Prima del Consiglio Comunale, il PD confronterà questa sua posizione con sindacati e categorie sollecitando un dibattito aperto con tutta la Città, convinto che la politica debba fare un passo indietro mirando a garantire esclusivamente la qualità e l’efficienza dei servizi, insieme ai posti di lavoro ed alla giusta tariffazione.
Questa questione, che investe così profondamente il Comune e la sua capacità di operare, costituirà il banco di prova per l’intera classe politica, per le liste civiche ed i partiti che avranno così modo di misurare la loro maturità come forze di governo capaci di agire per il bene comune e non sulla spinta di pratiche clientelari e della difesa dei privilegi di pochi, a partire dalla coalizione che ha vinto le elezioni”.



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