CHE UOMO VUOI ESSERE? di Alessandro Spampinato (1^ parte)

Conoscere chi siamo è un’impresa titanica, richiede le fatiche di Ercole, l’intelligenza e il coraggio di Ulisse e la Saggezza di Dante. E’ un lavoro che richiede tutta la vita e non credo proprio si concluda mai. L’uomo è, per certi versi, imperscrutabile. Inoltre, non conosciamo le nostre origini, nulla è certo! Esistono sì modelli  cosmogonici, ovvero teorie sulla nascita del cosmo, sulle origini di tutte le cose, ma sono teorie e riguardano la fede. In realtà nulla sappiamo su di noi e sull’universo. Eppure ci siamo e ci interroghiamo, creiamo teorie, sistemi interpretativi, codici di decodifica di quella che chiamiamo realtà ma che non conosciamo e di cui non sappiamo proprio nulla. Esistiamo, ci relazioniamo, ci innamoriamo e ci leghiamo a persone, luoghi e oggetti, sviluppiamo capacità e competenze che ci permettono di sopravvivere e di vivere, ma non sappiamo nulla, non conosciamo la verità su di noi e tanto meno sulla realtà e sul senso delle cose. Quello che facciamo lo facciamo perché aderiamo, più o meno consapevolmente, ad un modello sociale, culturale e economico che, essendo condiviso, percepiamo essere reale. Esistono anche le leggi scritte e non, le tradizioni, ma non sono reali. Le leggi sono concetti, ciò che esiste sono le conseguenze delle leggi che tutti temiamo. Idee, concetti, rappresentazioni, modelli culturali, sistemi cognitivi, schemi, ecc. sono la causa della formazione di ciò che chiamiamo realtà. Se qualcosa viene condiviso o impiantato nelle nostre teste con la suggestione o anche con la violenza, allora diventa reale, o meglio, viene percepito e riconosciuto come reale anche se reale non è. E così dittature, religioni, sistemi economici, modelli familiari, la storia che si studia a scuola, ecc. tutto è una costruzione, un impianto nelle nostre menti sin da piccoli per farci credere che la realtà sia quella che viviamo quotidianamente e che noi siamo padri e madri, figli, impiegati, commercianti, avvocati, militari, uomini e donne, bravi cittadini o delinquenti, elettori o eletti

(continua nella prossima edizione)