Daniel D’Aponte con l’incarico di Ds, e i giovani Loi e Gaudenzi per la prima squadra.

In attesa delle decisioni del Cr Lazio sulla data reale della ripresa del campionato, fosse Marzo per la stagione 20/21 o addirittura Agosto,  se si decidesse di bypassare questa stagione per passare direttamente alla prossima, il Civitavecchia Calcio 1920 non si ferma e programma da ora il suo futuro. Lo fa non snaturando la sua natura che la contraddistingue sul territorio, da sempre alla ricerca di giocatori e dirigenti civitavecchiesi è lieta quest’oggi di annunciare l’arrivo di Daniel D’Aponte, a lui va  il ruolo di Direttore Sportivo, e dei giocatori Iacopo Gaudenzi e Patrizio Loi. A tutti e tre va il più caloroso dei benvenuti, e gli si auspica di colorare di nerazzurro il loro palmares sportivo.
“Siamo molto contenti di aver trovato l’accordo con Daniel D’Aponte, dichiara il presidente Patrizio Presutti, a cui va il. benvenuto nella nostra famiglia. Daniel è un ragazzo giovane, Civitavecchiese e  di prospettiva futura che arriva con tanto entusiasmo di far bene, e soprattutto che lavora unicamente per l’interesse della società. Con lui approdano anche il 2001 Patrizio Loi e il 1999 Iacopo Gaudenzi. Due ragazzi Civitavecchiesi che non hanno bisogno di tanta presentazione nonostante la giovane età, visto che hanno alle spalle quattro anni di prime squadre,  con un campionato di Promozione vinto, e le ultime due stagioni giocate in Eccellenza. Non sappiamo ancora quale sarà la sorte di questo campionato, se riprenderà o meno noi stiamo però già lavorando per il futuro prossimo nerazzurro. Due colpi in prospettiva unicamente per rimanere protagonisti, fatti di programmazione e, come piace a noi, con giocatori e dirigenti della nostra città. Sicuramente non ci fermeremo qui, a dimostrazione che la società è solida e continuera ad essere protagonista sia nel presente che nel futuro.”

Le prime dichiarazioni di Gaudenzi e Loi:

Iniziamo con Iacopo Gaudenzi: “Benvenuto al Civitavecchia, le tue prime impressioni? Per me è un onore poter essere tornato a rappresentare la maglia della mia città. In passato ho avuto il piacere di indossare questi colori, avendo fatto tutta la trafila del settore giovanile, e quando ho ricevuto la chiamata da parte della società ho creduto fin da subito nel progetto. Mi auguro, lo farò con tutto me stesso, di poter dare il massimo e aiutare la squadra. Se riprenderà sarà in altra maniera rispetto ad ora. Siamo ancora in alto mare per la ripresa, ma penso che se si dovesse ripartire sicuramente non sarà un campionato facile. Soprattutto perché verrà modificato il format del campionato stesso. Da parte mia cercheró comunque di farmi trovare sempre pronto, a disposizione del mister, e sicuramente anche la squadra farà altrettanto. Quanto ti manca quel manto verde? Il calcio mi sta mancando con tutte le sue sfaccettature. Penso al sabato sera e il suo pregara, alla partita stessa, agli allenamenti, al vivere lo spogliatoio e così via. Sono cose che poco tempo fa potevano sembrare normalissime, ora non più purtroppo, e perció mi auguro che si trovi una soluzione e si possa tornare a vivere queste emozioni nel più breve tempo possibile senza più interrompersi.”

Patrizio Loi: “Benvenuto al Civitavecchia, le tue prime impressioni? Sono contento di essere arrivato al Civitavecchia Calcio, essendo civitavecchiese si è realizzato così un piccolo sogno calcistico. Spero di ripagare la fiducia che mi ha dato la società e conoscendo la maggior parte dei miei compagni, indubbiamente grandi giocatori e soprattutto “grandi” persone, la scelta è stata ancor più facile. Da parte mia posso assicurare il massimo impegno, poi sarà il campo a dire la verità. Se riprenderà sarà in altra maniera rispetto ad ora. Non sarà un problema farmi, direi farci, trovare pronti quando riprenderà. Il Civitavecchia nell’ultimo anno e in questo piccolo spezzone di avvio ha sempre dimostrato grande forza, suffragata dalla splendida collaborazione tra giocatori e staff, e questo fa ben sperare. Quanto ti manca quel manto verde? È stato molto difficile stare lontano dal calcio, anche perché oltre alla Pandemia, a causa degli infortuni, io non gioco dalla passata stagione. Spero solo di riprendere a breve, ho una grandissima voglia di giocare per i colori nerazzurri.”

D’Aponte: un futuro a forti tinte neroazzurre

Il futuro è nei giovani della nostra città. Civitavecchia è piena di talenti.

L’arrivo del nuovo DS Daniel D’Aponte getta sicuramente nuova linfa al Civitavecchia Calcio. Da un triennio è uno dei protagonisti indiscussi del movimento calcistico di Promozione ed Eccellenza, con i risultati, seppur la giovane età di Daniel lo contraddistingua dagli altri DS, che sono indubbiamente dalla sua parte. Il suo inizio è datato 2018 alla corte di patron Villotti, in quella stagione alla sua prima esperienza in un campionato di Promozione la Csl mise nel carniere un ottimo settimo posto. Se togliamo le prime due gare di quest’anno della Corneto, tra l’altro un due su due con il DS D’Aponte che aveva allestito una compagine pronta al salto di categoria, il risultato più importante Daniel lo ha conseguito nella stagione 2019/2020 al Città di Cerveteri. Dopo un campionato condotto sempre nelle primissime posizioni, il break forzato per il Covid19 aveva trovato il Cerveteri meritatamente in vetta, si è regalato con la società dopo anni di attesa la promozione in Eccellenza. Da ieri Daniel porta con se tanta voglia di far bene, crescere ancora nell’ambito calcistico e, soprattutto, la possibilità di dare tutto ciò nella sua città negli anni a venire.

Benvenuto Daniel, a te la presentazione. Sono molto felice, era un po’ che lo desideravo e sognavo di essere qui. Un sogno nel cassetto che diventa realtà. Vorrei aprire una piccola parentesi, soprattutto per non snaturare e dare il giusto risalto a quanto è avvenuto in questo mio percorso calcistico. Un ringraziamento, senza nulla togliere a Cerveteri e Corneto con cui ho vissuto momenti eccezionali ed emozionanti, va alla CSL che nel 2018 ha creduto in me dandomi la possibilità di iniziare questa mia avventura nel calcio dilettantistico laziale. Il desiderio poi di essere qui in neroazzurro ha fatto il resto, non ho indugiato un attimo e non potevo non rispondere alla chiamata di patron Presutti. Lavorare per la squadra che porta il nome della propriamente città, portare a vanto il nome della città stessa è qualcosa di unico e stimolante sotto il profilo sportivo ed umano. Grazie ai social vedo che tu fai spesso spola tra i campi delle serie maggiori, c’è sempre qualcosa da imparare. Guarda ieri ero in Sardegna mentre la settimana scorsa ero a Torre Annunziata per assistere alle gare in programma. Credo che il calcio non sia un libro da studiare e imparare a memoria ma tutto fa esperienza, accresce la visione che si può avere del pianeta calcio. Bisogna sempre prendere ad esempio quanto avviene in altre realtà, in special modo se di serie maggiori. In questa maniera c’è anche la possibilità di visionare giocatori e giovani promettenti. La conoscenza è fondamentale. Passiamo all’oggi, tu arrivi qui e, se dovesse riprendere, trovi una squadra che in un anno ha giocato solo tre gare ufficiali. Quale potrebbe essere l’impatto? Penso che sia un anno talmente complicato che è difficile fare previsioni, visto e considerato che il Civitavecchia ha fatto sole tre gare in un anno. Non sarà facile tornare in campo anche se la Vecchia ha un organico importante, non dimentichiamoci che ad inizio stagione era reputata tra le possibili protagoniste. Quello che la contraddistingueva dalle altre era l’affiatamento del gruppo e un percorso iniziato praticamente due anni prima con la vincita della coppa Italia. Secondo te la civitavecchiesità dei suoi componenti potrebbe influire positivamente? Giocare con la maglia della propria città da altri stimoli, ha un peso differente e spinge verso i propri limiti. Civitavecchia poi ha un bagaglio calcistico importante, ci sono tantissimi talenti che hanno solo il bisogno di trovare la loro identità. Si può solo lavorare e crescere con loro. Riprendere ora o aspettare la prossima stagione? Io sono in linea con quanto affermato dal presidente Presutti sui giornali pochi giorni fa. Se il bisogno è quello di far ripartire il calcio per il sociale allora la ripartenza dovrà essere per le giovanili e non per l’Eccellenza. L’integrazione, il gruppo, la coabitazione per uno scopo e la possibilità di passare del tempo grazie allo sport aiuterebbe sicuramente più i ragazzi. Logicamente se bisognerà ripartire noi ci faremo trovare pronti. Domani comunque dovrebbe essere la giornata campale per capire se ripartire o meno, e noi ci adegueremo su quanto ci verrà indicato. Concludendo. Vorrei solo ringraziare Patrizio, ndr il presidente Presutti, per l’opportunità che mi ha dato. Lavorare, portare a vanto i colori della mia città e essere spalla a spalla con mister Caputo è motivo d’orgoglio. Sicuramente mi spingerà a fare più che bene, o almeno a mettere tutto me stesso.”

Civitavecchia Calcio 1920

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