Calcio. Poker dell’UniPomezia al Tamagnini, la Vecchia 7^ alla fine del giorone di andata

“Se c’è un colpevole della sconfitta quello sono io – confessa Paolo Caputo – evidentemente negli spogliatoi non ho dato il segnale giusto prima di scendere in campo”.

Esordisce così, il tecnico del Civitavecchia calcio, alla fine di una partita persa (1- 4) davanti al pubblico amico e per mano dell’UniPomezia, nellultima gara del girone di andata del campionato di Eccellenza.

L’analisi di Caputo è schietta, senza peli sulla lingua. “Faccio innanzitutto i complimenti alla squadra avversaria che ha vinto con merito – sottolinea – siamo stati sorpresi dai due gol iniziali. Potevamo rimediare ma non abbiamo trovato la forza giusta”.

Di certo il mister si riferiva alla clamorosa traversa colpita da Ruggiero e alla realizzazione del penalty firmato Cerroni.

“Ci è mancata la lucidità di sempre  – continua – anche se i ragazzi si sono impegnati. Questa sconfitta ci può stare e serva da lezione per il prosieguo del campionato”.

Uno stop “indolore” insomma, patito contro una squadra organizzata che punta a scalare la classifica del girone A. Non va dimenticato, inoltre, che il Civitavecchia calcio ha ancora aperta un’importante finestra.

“Siamo in semifinale di Coppa Italia – conclude Caputo – e con i nostri ventiquattro punti all’attivo facciamo parte delle prime sette squadre del campionato. Andiamo avanti con serenità e per questo faccio un plauso ai giocatori, alla società e non per ultimo il pubblico che non ci abbandona mai, soprattutto nei momenti difficili”.

di Carlo Gattavilla