Calcio, intervista al portiere del Civitavecchia Leonardo Pancotto

Esce dagli spogliatoi con i capelli non completamente asciutti, Leonardo Pancotto, portiere del Civitavecchia calcio non ancora ventenne. La gara di domenica scorsa, contro la Vigor Perconti, è di quelle indimenticabili.

D) Leonardo con la tua performance hai meritato la palma del migliore e non solo per aver parato un calcio di rigore.

R) Sapevo di giocare una gara importante, peraltro contro la mia ex squadra. Volevo dimostrare a chi non ha creduto in me che si era sbagliato. Parare i rigori ti dà sempre una forte emozione.

D) Far parte della schiera Under, ti stimola oppure credi che l’esperienza prevalga sulla gioventù?

R) È uno stimolo costante. Sono fortunato ad avere al fianco Nunziata che è un ragazzo straordinario. Vivo moto bene questa avventura e con lui sto crescendo.

D) In queste giornate di campionato hai visto squadre che ti hanno impressionato?

R) Non mi sembra. Piuttosto noi potevamo avere qualche punto in più. La Vigor però è una società che lavora sempre sui giovani.

D) Preferisci essere impegnato dagli avversari oppure passare una domenica da spettatore in campo?

R) Mi piacerebbe parare l’impossibile e vincere. Una sconfitta con applausi e bei complimenti non sarebbe male.

D) Portieri si nasce o si diventa?

R) Io sono nato portiere e tutto è iniziato da bambino, in spiaggia. Ringrazio Domenico Felici per tutto ciò che ha fatto per me.

Una stretta di mano e via. Domani si ricomincia.

di Carlo Gattavilla