“Perché sempre da noi? Siamo forse una terra di conquista? Diverse volte ci siamo posti queste domande a fronte delle servitù che nel corso dei decenni sono state imposte al nostro territorio condizionandone negativamente non solo l’ambiente e la salute ma anche le prospettive di uno sviluppo alternativo.

Olio combustibile con altissimo tenore di zolfo, carbone, gas, amianto, torre petrolifera, depositi di carburante, centro chimico, inquinamento navale, impianto di cremazione, traffico, discarica sono le tappe della progressiva decadenza ambientale che hanno fatto della bella città d’incanto una città con il triste primato di malattie da inquinamento che fatica a ritrovare una sua identità.

Abbiamo sacrificato la nostra aria e la nostra salute in nome della falsa prospettiva di una occupazione che non si è realizzata ed ora c’è chi, per lo stesso motivo, è pronto a sacrificare l’unico tratto di mare rimasto ai civitavecchiesi per un deleterio impianto di piscicoltura che prenderebbe molto più di quello che potrebbe dare.

Quanto accaduto nel passato ci insegna che la tutela dell’occupazione non può e non deve essere garantita a danno dell’ambiente e della salute ma ricercata con lo sforzo di tutti nell’ambito di un progetto di sviluppo ecocompatibile.

Per questo motivo il progetto del mega biodigestore va scongiurato senza se e senza ma. Civitavecchia, dopo aver tanto dato, ha diritto a qualcosa di diverso da progettare con le altre comunità del comprensorio.

Quello da cui dobbiamo guardarci, però, non sono gli eventuali “nemici” esterni ma piuttosto evitare le nostre divisioni perché, come la tradizione insegna, una comunità divisa al proprio interno è destinata alla rovina. Fare come i capponi di Renzo che litigavano anche poco prima di finire in pentola, non giova a nessuno.

Dobbiamo essere uniti in questa come in tutte le battaglie a difesa del nostro territorio perché solo così convinceremo i nostri concittadini a scendere in piazza ed a partecipare alle iniziative di protesta che tutti insieme proporremo nella consapevolezza che questa non è una battaglia che si vince solo con le carte bollate ma anche e soprattutto se la popolazione sarà unita nella difesa del proprio futuro”.

Il Gruppo consiliare del PD

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