Biodigestore a Civitavecchia, Associazioni e Comitati del territorio contro la Sersys Ambiente

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO in riferimento all’intervista a Marco Steardo di Sersys Ambiente

Sig. Steardo, A.D. di Sersys Ambiente, cosa vuol dire per lei dialogare e condividere con noi “un percorso di corretta e trasparente informazione relativa agli impianti”? Ma chi le ha detto che i civitavecchiesi vogliono condividere con lei alcunché?

A Civitavecchia, che produce 7.000 tonnellate/annue di rifiuti organici, non serve certo un mega digestore che, per funzionare a regime, necessita di 120.000 t/a di tale tipologia di rifiuto. Di cosa vuole dialogare dunque? Vuole convincerci che i profitti della sua azienda sono più importanti della salute, già fortemente minata, nostra e delle future generazioni? Sa che il dialogo parte sempre dall’ascoltare l’altro da sé costituito, in questo caso, dai Comuni e dalle popolazioni che si sono già espresse negativamente?

Ma con quale ardire l’azienda che rappresenta viene in un territorio, che ha già detto che non la vuole, a proporre un altro impianto velenifero, che tratterà 140.000 t/a di rifiuti, di cui il territorio non ha alcun bisogno, e che incrementerà ulteriormente il pesante inquinamento dovuto a diversificati tipi di emissioni, che vede già

  1. una centrale a carbone operativa, TVN, che nel 2025 sarà spenta ma non dismessa, rimarrà infatti in riserva fredda alla quale vorrebbero affiancare tre gruppi a turbogas per un totale di 1680 MW,
  2. una centrale a gas, Tirreno Power, al quale verrà aggiunto un ulteriore impianto a turbogas, come da richiesta già avanzata, di 1200 MW circa,
  3. una nuova centrale a turbogas a Montalto di Castro,
  4. l’installazione di un inceneritore al confine tra Civitavecchia e Tarquinia, richiesto dalla famigerata azienda A2A di Brescia,
  5. un digestore di rifiuti organici a Tarquinia, ci dica, con quale ardire?

Vuole forse convincerci che il traffico di 140.000 t/a di rifiuti organici, l’andata e il ritorno di oltre 70 camion al giorno, la produzione di biogas e di anidride carbonica liquida sono attività che andranno a migliorare la nostra qualità di vita e non incrementeranno il già altissimo livello di inquinamento del territorio?

Non abbiamo bisogno di benefattori di tal fatta.

Ci teniamo a dire che consideriamo un’offesa alla nostra intelligenza e alla nostra storia il vostro pubblicizzare questo mega digestore, che ricordiamo essere un’industria insalubre di 1^ classe, come occasione per rendere Civitavecchia “pioniera nell’economia circolare”. Di quale economia circolare va parlando? Non sono questi i progetti di cui abbiamo bisogno.

Le uniche fonti realmente rinnovabili sono il solare e l’eolico che vanno a produrre idrogeno verde e a questi progetti stiamo lavorando.

Solo questo porterà Civitavecchia nel futuro e certo non consentiremo che ci si continui ad accanire su una città sofferente e da settanta (70!) anni abbandonata a sé stessa e minacciata con l’arma del ricatto occupazionale.

Invitiamo tutta la cittadinanza alla vigilanza e alla mobilitazione ed invitiamo il Sindaco a fare i passi necessari, quale la variante all’art.22 (zone industriali) delle norme tecniche di attuazione (NTA) del PRG di Civitavecchia e, se si rendesse necessario, ad avvalersi dei poteri conferitegli dal Testo unico delle Leggi Sanitarie, per sventare questa ennesima minaccia.

FIRMATO DA:
Comitato SOLE, Forum Ambientalista, Asd. Nessuno Escluso, Il Paese che Vorrei, LIPU Civitavecchia-Monti della Tolfa, Comitato Mobilità Tarquinia, Ass. Spazio Solidale, Città Futura, Comitato per la Difesa della Valle del Mignone, Rete delle Associazioni, Collettivo No al Fossile, #mirifiuto, Comitato 100% Farnesiana, Italia Nostra sezione Etruria, Civitavecchia c’è, Bio Ambiente Tarquinia, FFF Civitavecchia, Piazza048, Movimento Civico per Tarquinia, Luci Spente – Commercianti Civitavecchia, Voce a Chi Lavora, Commercio Unito Civitavecchia