Banchine portuali, il Ministero dell’Ambiente interviene sulla questione della prescrizione VIA

Manuedda: “Inaccettabili le soluzioni alternative proposte da AP”.
L’Amministrazione Comunale informa che nella sezione “Informazioni Ambientali” del sito internet istituzionale è stata pubblicata la comunicazione del 4 ottobre 2017 con la quale il Ministero dell’Ambiente è intervenuto sulla questione della prescrizione VIA relativa all’elettrificazione delle banchine portuali.
Questo il link: http://www.civitavecchia.gov.it/amm-trasparente/informazioni-ambientali/

 La nota del Ministero giunge a valle di una fitta corrispondenza (anch’essa pubblicata sul sito del Comune) e di alcuni incontri tra Comune, Autorità Portuale e Direzione ministeriale, originati dalla segnalazione del Comune sulla mancata ottemperanza della prescrizione in questione, risalente, nella sua prima formulazione, al 1997.

“Subito dopo il nostro insediamento, nel 2014, abbiamo evidenziato al Ministero dell’Ambiente la mancata ottemperanza della prescrizione che prevedeva la realizzazione dei collegamenti elettrici in banchina con la finalità di azzerare le emissioni delle navi nella fase di ormeggio – dichiara l’assessore all’Ambiente Alessandro Manuedda – abbiamo ritenuto doveroso intervenire dopo quattordici anni di silenzio delle amministrazioni comunali, politiche e commissariali, che si sono susseguite dal 1997, perché siamo convinti che non possa essere ignorata una prescrizione così rilevante contenuta in provvedimenti di compatibilità ambientale e perché rivendichiamo il diritto della popolazione di Civitavecchia, a tutela della propria salute, ad avere una risposta dalle autorità competenti, il Ministero dell’Ambiente e la Regione, che in tre decreti, dal 1997 al 2010, hanno individuato la soluzione delle elettrificazione delle banchine, ritenendola evidentemente necessaria”.

Soprattutto nell’ultimo anno – precisa Manuedda – abbiamo manifestato tutta la nostra disponibilità a valutare soluzioni alternative all’elettrificazione delle banchine, a condizione che fosse garantito un risultato equivalente, o, per lo meno, simile, in termini di riduzione delle emissioni a livello locale. Tali alternative, allo stato attuale, non sono state individuate e, in particolare, abbiamo ritenuto assolutamente non idoneo l’elenco di “sistemi equivalenti” inviato dall’Autorità Portuale al Ministero nello scorso mese di maggio.

Ora – conclude Manuedda – il Ministero dell’Ambiente ha incaricato la Commissione Tecnica VIA/VAS di dirimere la questione e valutare se i “sistemi equivalenti” proposti dell’Autorità Portuale possano, in pratica, sostituire l’originaria prescrizione, oppure se l’elettrificazione delle banchine dovrà essere realizzata, fissando attraverso una diffida, i tempi di attuazione. Da parte nostra, riterremmo chiaramente inaccettabile la prima ipotesi e pensiamo che, al limite, possa essere l’organo di supporto tecnico-scientifico del Ministero a proporre, eventualmente, reali soluzioni alternative e equivalenti. In entrambi i casi, attendiamo una decisione nei prossimi mesi, orientativamente entro la fine dell’anno, anche perché riteniamo inammissibili ulteriori dilazioni di tempo, trattandosi di misure che, a suo tempo, furono individuate per arginare un fenomeno che, preme ricordarlo, incide in maniera significativa sulla salubrità dell’ambiente cittadino”.