Alvaro Balloni interviene sulla proposta di smantellare la Costa Concordia a Civitavecchia. “La Camera del Lavoro offre le giuste indicazioni sul tema delle attività produttive e dell’occupazione dal momento che in occasione della rinnovata richiesta di effettuazione a Civitavecchia delle operazioni di smantellamento della Costa Concordia avanzata da Comune e Porto sollecita decisioni intese a dotarci di un vero e proprio bacino di carenaggio. Un impiantosarebbe particolarmente adatto al nostro scalo dove in pochi anni, accanto ai preesistenti piccoli cantieri, si è sviluppata un’attività di cantieristica navale molto promettente, degnamente rappresentata dalla Privilege Yard. La proposta accoglie una istanza che non ho mai abbandonato, che da anni instancabilmente vado avanzando, e che ho inclusa anche in uno specifico capitolo del programma da me presentato come candidato sindaco nelle ultime amministrative. Essa mi trova quindi perfettamente d’accordo e fermamente deciso ad appoggiarla in tutte le sedi, anche supportata da opportune iniziative formative, perché prospetta la convenienza di potenziare un settore cha interessa un grosso numero di navi, data la collocazione strategica del nostro scalo nel Mediterraneo. Tante sono qui le considerazioni da fare come politico. Non dobbiamo continuare con lo sguardo corto sulle opportunità che ci si offrono. Dobbiamo invece porre le premesse per un riposizionamento strategico della città aprendola a nuove attività proprio in questo momento di crisi. In definitiva, si tratta di valorizzare la risorsa costituita dal traffico di navi per inserirvi un’attività lavorativa complessa qual è quella del bacino di carenaggio che può già contare di un adeguato supporto tecnico-scientifico. E d’altro canto lo stesso porto di Civitavecchia è ormai un hub così importante da non poter fare a meno del supporto di un bacino dove le grosse navi possano effettuare le periodiche manutenzioni ordinarie e straordinarie e le riparazioni occorrenti. Ne sono persuasi nella concretezza della loro attività quotidiana gli operatori portuali, che lo vanno chiedendo da tempo convinti della spinta decisiva che una tale struttura potrebbe dare alle attività che vi sono connesse. E non solo. Il bacino di carenaggio, specialmente se galleggiante e di grandi dimensioni, è assolutamente complementare all’attività cantieristica, potendo svolgere anche attività di conversione e di ammodernamento navale ove provvisto di idonea dotazione di gru, officine e impianti di carpenteria navale. E comunque può usufruire in primo luogo delle capacità tecniche specialistiche presenti nel nostro scalo. Che non sono poche”.