Anche nei porti molto, se non addirittura tutto, si basa sul peso della «ragionevole certezza»: è la frase più pronunciata nelle numerose telefonate di quelli che sono convinti di esserci, di quelli che si lamentano di non esserci e di quelli che ancora sperano di poter diventare presidente di uno dei 12 porti ancora disponibili.

A Civitavecchia la partita è stata chiusa sul nome dell’avvocato Francesco Maria Di Majo, l’uomo giusto al posto giusto. Sul suo nome convergono le intese di tutti gli schieramenti politici. Uomo moderato e, soprattutto, molto umile e professionalmente adatto a sistemare i “guasti” e i tantissimi danni lasciati in eredità dalla sciagurata gestione Pasqualino Monti.

Il Mit avrebbe risolto il caso Napoli dove sembra in pole position Pietro Spirito.

Pasqualino Monti, l’uomo dei colletti bianchi, fidato portatore di buone notizie e soprattutto di avvisi di garanzia, potrebbe essere utilizzato in missione governativa per il rilancio di uno dei porti del Sud: Delrio punta sul meridione con convinzione e avrebbe pensato al numero uno di Assoporti. Ma i giochi sono aperti.

A Bari Mario Mega veleggia verso la presidenza così come Luca Becce a Livorno, figura gradita a Roma.

Dallo scalo toscano, potrebbe arrivare a Genova come segretario Massimo Provinciali. Fortemente voluto dal Pd, il dirigente è però insidiato da Sandro Carena, l’uomo-macchina dell’Authority genovese spinto dai terminalisti che ne chiedono a gran voce la conferma.

Con ragionevole certezza quindi il tandem potrebbe diventare Signorini-Carena. Ma se passa ancora troppo tempo prima delle nomine, l’unica certezza è che molti operatori, potrebbero diventare irragionevoli.

(P.G)

 

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