“Siamo solidali con docenti e studenti in lotta per non trasformare la scuola in un’azienda. Basta con la ridicola visione di un’Italia di pochi amministratori delegati e tanti cittadini sottomessi all’unica logica aziendale del profitto”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che commenta: “Il ministro dell’Istruzione Giannini, ha candidamente dichiarato di non capire i motivi della protesta di ieri. Non avevamo dubbi, sarebbe stato sorprendente che capisse. Vorremmo spiegarlo noi al ministro: istruiamola. I motivi della protesta, oltre che contro una riforma improponibile, sono in quei soffitti crollati in testa ai ragazzi e agli insegnanti, sono in quegli istituti dagli impianti fatiscenti, sono in quelle pareti scrostate, quelle classi pollaio, quel guano di piccione accanto alla mensa. Insomma, la protesta è in quella mancanza di ogni sicurezza all’interno degli edifici e di ogni sicurezza derivante dall’eterno precariato in cui i docenti sono costretti da una annosa politica fallimentare. Che fine hanno fatto i fondi che il presidente Renzi aveva promesso per ristrutturare le scuole? Faccia un giro, il ministro Giannini, negli edifici e nei plessi abbandonati e in preda all’incuria, mantenuti in uno stato dignitoso soltanto dalla volontà di quegli insegnanti retribuiti al pari di un collaboratore domestico”, conclude il presidente Maritato.