L’assessore Pescatori ha annunciato le novità. Risparmi fino a 78 euro per le fasce basse.

Asili nido meno esosi per le famiglie con redditi bassi. Qualcosa in più ci rimetteranno quelle con i redditi alti, ma nel gioco di dare, avere e ricevere il Comune punta all’ambizioso obiettivo di far pagare quasi zero a tutti. Come è possibile lo ha spiegato l’assessore alla Scuola Claudia Pescatori, che ha tenuto una conferenza stampa per avvertire l’utenza di come cambiano i servizi alla prima infanzia.
Sostanzialmente, istituita una fascia in più, intermedia, rispetto a quelle esistenti (come da tabelle a fianco espresse – si badi bene – in redditi Isee). Restano le agevolazioni, pagano 78 euro al mese a bambino in meno alcune fasce di reddito, pagano 36 euro in più le due più alte. “Particolare importante – spiega l’assessore della Lega – è che ci si riferisce al tempo ridotto, ore 8-14. Ma soprattutto voglia mo che le famiglie civitavecchiesi colgano a pieno l’opportunità introdotta con i nuovi benefici a livello nazionale, che potrebbero consentire a quasi tutti di pagare praticamente zero”. Gli strumenti? Innanzitutto il bonus Inps: nel bilancio dello Stato è previsto un aumento sostanziale delle risorse che consentirà un recupero fino a €3000 all’anno. Ulteriori contributi dall’asse MIUR/ Regione Lazio. “Ma si tratta di misure – ha specificato ancora l’assessore Pescatori – che andremo a specificare più dettagliatamente quando saranno rese note dagli enti sovracomunali dai quali dipendono. In tal senso aggiungiamo da subito che gli sportelli Caf saranno gli uffici attraverso i quali poter presentare le varie richieste, tuttavia il nostro assessorato sarà comunque sempre a disposizione dei nuclei familiari per qualsiasi supporto”.
Infine, un’importante nota sul tempo pieno. “Il Comune articolerà questo servizio fino alle 15.30, una novità che attesta come si stia migliorando la qualità di quanto offerto alle famiglie. Terminano perciò i convenzionamenti con gli asili privati, come era del resto già stato annunciato all’utenza. Gli istituti potranno comunque accreditarsi in regione per consentire i rimborsi all’utenza”.

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