Tanti visitatori per “Un pesce in una biglia” a Palazzo dei Papi fino al 23 ottobre.

Ultimi giorni a Viterbo per “Un pesce in una biglia”, la mostra collettiva d’arte contemporanea allestita nelle scuderie del Palazzo dei Papi, ideata e curata da Maria Elena Piferi e con la direzione artistica di Claudio Strinati. Main sponsor della mostra è la società calcistica Viterbese Castrense di Piero Camilli. Numerosi visitatori hanno ammirato le opere esposte, in cui 15 artisti, capitanati da uno dei principali esponenti dell’arte digitale europea, Matteo Basilé, interpretano la possibilità di una soluzione alla tragica piaga sociale del femminicidio, soluzione “idealmente” indicata dal carnefice alla sua vittima, il “pesce”, appunto, intrappolato in una biglia di vetro attraverso la quale osserva il mondo senza tuttavia riuscire a comunicare e interagire.

Questi gli artisti in mostra: Matteo Basilè, Karin Andersen, Lidia Bachis, Angelo Bellobono, Anita Calà, Vania Comoretti, Teresa Emanuele, Richard Kern, Alessandro Lupi, Angelo Marinelli, Marina Paris, Francesca Romana Pinzari, Vittoria Regina, Davide Sebastian, Corrado Zeni. “È una mostra che scaturisce dal terribile argomento del femminicidio – spiega Claudio Strinati – ma non è una manifestazione didattica che ha come soggetto il femminicidio, appunto, e i diversi modi di trattarlo in sede artistica. Anzi, a ben vedere, quasi nessuno degli artisti coinvolti raffigura specificamente la tragedia del femminicidio”.

Il catalogo della mostra è edito da Il Cigno Edizioni Roma. L’esposizione, a ingresso libero, è aperta fino al 23 ottobre 2016 dal lunedì al sabato con orario 9-13 e 16-19 e la domenica 10-13 e 15-19.

 

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