Da Fabio Angeloni, esponente PD, riceviamo e pubblichiamo.

“Lunedì approda in Commissione il bilancio di previsione 2015 ovvero il primo esercizio totalmente Cinquestelle. Lacrime e sangue? Visti i numeri resi noti ieri direi solo lacrime: il sangue è già stato espunto dalla sequela di tasse e prelievi straordinari senza precedente alcuno dal duo prendi-prendi Cozzolino&Tuoro. Insomma il peggio deve ancora venire.
Ma il peggio vero è già accaduto. Gli effetti più evidenti di un manipolo di dilettanti in una città povera e complessa come Civitavecchia sono sotto gli occhi di tutti. Provenienti dalla società civile, con curriculum generalmente mediocri, (nessuno di loro ha esperienze manageriali o incarichi universitari e diversi guadagnavano meno di quanto oggi renda uno stipendiuccio di assessore o di sindaco), si sono dimostrati sempre pronti a prendersi i meriti quando non li hanno (vedi il successo dell’Assalto Saraceno) e a richiamare solo le colpe dei loro predecessori senza mai citarne i meriti che pur avevano portato i civitavecchiesi a sceglierli.
Loro sono la Cura. Perché? Sostanzialmente perché hanno rinunciato ai 10 milioni l’anno che prima l’Enel era costretta a pagare. Soldi sporchi di carbone. Ma hanno fatto festa per i 2,5 milioni del porto che inquina altrettanto e forse di più e non solo dai camini delle navi.

All’atto pratico questa è stata tutta la loro politica pseudo-ambientalista che vedendo il male solo da una parte. In compenso Facebook non è più invasa dalle foto delle ciminiere Enel che, per la cronaca, bruciano più carbone di prima.

Il resto? Tutti cattivi. Tutti. Cominciando da Tidei, proseguendo con De Sio, Saladini, Moscherini e finendo con Tidei. Le loro colpe? Sostanzalmente aver preso i soldi dell’Enel e – chi più chi meno – non aver fatto pagare le tasse ai cittadini. Aver fatto assunzioni in HCS, riparato buche, acquedotti e perdite idriche, illuminato vie, sostenuto le politiche sociali con sussidi anziché costruire nuovi acquedotti, ponti, depuratori con i soldi dell’Enel e con i soldi dei cittadini meno occupati, meno sostenuti,ma più tassati.
Quella a cinquestelle non è una cura, sembra più una vendetta o forse una chemioterapia. Di quelle che levano il sonno, fano venire l’affanno, la tachicardia, purgano il paziente fino a debilitarlo, a metterlo in ginocchio a lasciarlo senza respiro e senza forze.
Così, lentamente, inesorabilmente, muoiono anche le cellule buone che invece dovrebbero combattere il male. E così accade in città. Buoni contro cattivi, giusti contro disonesti: il tessuto sociale si sfilaccia, chi si è avvicinato alla cosa pubblica – e sono migliaia se prendiamo le liste elettorali degli ultimi 10 anni – si deve comunque vergognare, è un untore, un malefico seminatore del cancro della politica.
Tolleranza, accoglienza, solidarietà abbandonano il corpo sociale e con essi se ne va anche la speranza.
E tutto per tentare di coprire, mascherare alla bella e meglio l’incapacità persino di far arrivare l’acqua nei rubinetti almeno tre giorni a settimana, (pagando 40 giorni di ferie in piena estate e uno stipendio da 150 mila euro al liquidatore della società degli acquedotti). E’ una incapacità che fa rima con inettitudine di un governicchio a cinque stelle che non sa dove mettere le mani se non nelle tasche dei cittadini.
Da lunedì in commissione la cura continua. Per ora buon ferragosto a tutti”.

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