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Ci risiamo! Seppur vero che il fenomeno dei furti in appartamento, non ha mai avuto un termine, altrettanto vero che in determinate circostanze e periodi dell’anno, le statistiche e le cronache dei giornali, riportano di impennate che sembrano inarrestabili, colpendo più incisivamente determinate zone, a fronte di altre. In moltissimi casi, i ladri si dimostrano scaltri ed incuranti anche delle persone che a volte sono dentro gli appartamenti, commettendo i loro illeciti, oltre che di notte, in orari giornalieri o nelle primissime ore della sera, approfittando in taluni casi della scarsa o della mancanza totale d’illuminazione, ma anche dei vicini di casa, che in molto spesso, pur di non avere “rogne”, in una sorta di omertà, si fanno semplicemente gli affari loro.
I predatori sono consapevoli proprio di questo ultimo fattore, che li fa agire con spavalda sicurezza, riuscendo così a svuotare un appartamento da denaro e preziosi, e da tutto ciò che può avere un valore, con estrema semplicità e velocità, tanto che in pochissimi minuti, risecando agevolmente a compiere le loro azioni criminali, dileguandosi poi con velocità felina.
Ho potuto notare, che i periodi nei quali si rileva una maggiore impennata di questo genere di reato predatore, sono di solito quelli estivi quando determinati paesi si svuotano di parte dei loro abitanti, per raggiungere le località della villeggiatura, oppure, nei periodi delle festività natalizie, quando la gente, è impegnata, con un po’ più di spensieratezza, fuori casa per le spese natalizie e quando comunque il malfattore, ha quasi la matematica certezza di trovare nell’appartamento, qualche oggetto di valore in più, anche in relazione ad eventuali contanti, che seguono il pagamento della tredicesima mensilità.
In molti casi, i furti con scasso vengono praticati mediante la perforazione del montante della finestra, all’altezza della maniglia. Dopodichè, viene infilato nel foro, di circa 10/12 mm., un tondello di ferro ricurvo, con il quale il ladro aggancia la maniglia di chiusura della finestra, facendola ruotare. E voilà, in questo modo il gioco è fatto, senza rumore, poiché sarà utilizzato quasi sempre un succhiello manuale o un trapano a batteria e senza la necessità di effrazione dei vetri. Vengono poi utilizzati frullini a batteria, comunque molto potenti, tanto da aprire anche piccole casseforti, nell’indifferenza dei vicini, i quali, in molte circostanze, pur udendo dei rumori, sia per disinteresse, che pensando a dei lavori in corso, rimangono nell’indifferenza, non intervenendo in alcun modo, lasciando i criminali indisturbati.
Ad ogni buon conto, il ladro ha la quasi matematica sicurezza, che qualora venisse comunque “pizzicato”, avrebbe a suo carico, male che gli possa andare, una denuncia in stato di libertà, in attesa del processo che poi verrà, (salvo prescrizioni varie) e nel frattempo, sarà comunque libero di continuare ad esercitare la sua “professione” delinquenziale. Si, attività abituale o comunque professionale, in quanto consente all’individuo di trarre di che vivere dai frutti dei suoi delitti. Ma v’è di più! Il ladro, da bravo delinquente, ai successivi accertamenti, risulterà certamente indigente; in buona sostanza, anche se fosse benestante, i suoi beni risulterebbero di proprietà altrui, ed in tal caso il D.P.R. 115/2002, prevede che, chi non può permettersi di pagare un avvocato e le altre spese, qualora abbia la necessità di essere assistito in un processo, può nominarne uno a propria scelta senza doverlo pagare: il legale sarà compensato direttamente dallo Stato. L’assistenza gratuita dell’avvocato (cd. gratuito patrocinio ) è previsto per i processi civili, penali, tributari e amministrativi e consente a chi non gode di un determinato reddito e si trovi, quindi, in una situazione economica precaria, di accedere alla giustizia senza doverne sostenere i costi. Costi che naturalmente, ricadranno inevitabilmente a carico della collettività, in quanto lo Stato siamo tutti noi; come dire, oltre il danno anche la beffa, mentre il soggetto passivo del reato, cioè colui che in questo caso ha subito il furto, dovrà pagarsi avvocato e spese per difendersi e per sperare di ottenere le sue ragioni, anche se sarà in genere solo un’illusione quella di riavere il maltolto. Queste ultime affermazioni, lo so, sono un po’ polemiche, viviamo in uno Stato di diritto ed è giusto che i diritti vengano garantiti, anche se in molti casi, il cittadino onesto, quello che ha subito dei soprusi, quello che ha subito come nel caso in analisi, un furto in appartamento, patendo per questo la profonda violazione della sua intimità, che è proprio quella insita nel domicilio, non si sente più protetto, ma debole e vulnerabile, lasciandolo nella paura che prima o poi, possa accadere di nuovo.
Allora, come sempre, pongo una domanda, che fare?
Studi criminologici, hanno dimostrato in più occasioni, che se l’oggetto è appetibile, facilmente asportabile, le vie di fuga sono altrettanto facilmente accessibili da seguire e si rischia poco o quasi nulla per farlo proprio, anche la persona più onesta, potrebbe esserne tentata dall’impossessarsene. Come dire, che l’occasione fa l’uomo ladro, o per meglio dire, chi è senza peccato, scagli la prima pietra!
Esistono più sistemi per prevenire e comunque cercare di limitare il fenomeno dei furti in appartamento, tenendo comunque in considerazione, che il ladro esperto, riesce ad aprire anche i caveau delle banche, eludendo i vari sistemi di sicurezza e protezione, sia attivi che passivi. Certamente, per il malvivente ne deve valere la pena di rischiare, ad esempio, il valore de gli oggetti è talmente alto, da trovare il modo e rischiare di fare quella determinata rapina o furto. Il malfattore mette quindi in conto che quella banca, ha una o più guardie giurate a protezione e che quindi, quelle saranno le prime che, che con le buone o lo cattive, dovranno essere in qualche modo neutralizzate, poi ci sono i vari sistemi di antifurto collegati alle varie forze dell’ordine, le blindature, i codici di sicurezza e così via, da mettere fuori uso. Anche in un appartamento possono esserci sistemi di protezione di vario genere e livello, ma molto spesso ciò che manca, è proprio il controllo del vicinato, di cui facevo cenno in premessa e che consta nel semplice controllo de visu della proprietà del vicino, quando questo è assente e viceversa, attivandosi immediatamente, nel caso si veda qualcosa di sospetto, avvertendo le forze dell’ordine.
Ma il controllo del vicinato, può e dovrebbe essere organizzato in modo molto più efficiente e capillare, così come fatto in molte realtà anche italiane, mediante appositi incontri tra amministrazioni, forze dell’ordine e cittadini, sensibilizzando su cosa quest’ultimi debbono e non debbono fare, ma anche apponendo appositi cartelli ammonitori rivolti ai ladri, ove è specificatamente indicato, che la zona è sottoposta al controllo da parte del vicinato. Questo ad esempio, può essere considerato un controllo del tipo “attivo”, anche se non vi è un vero e proprio intervento diretto del vicino, ma una mera e semplice osservazione. Ovviamente, l’altro controllo attivo, è dato da quello delle forze dell’ordine, le quali, purtroppo, non possono essere sempre presenti in ogni dove, cosa ben nota al ladro, che proprio per questo ne approfitta, ma anche per questo, è chiara la necessità della collaborazione del singolo cittadino, che si sostanzia di fatto, nel segnalare agli organi competenti con sollecitudine e senza ritardo, qualsiasi movimento sospetto, che avvenga specie nelle vicinanze o all’interno dell’abitazione del vicino.
In determinati quartieri, o zone residenziali, di molte città, un servizio di vigilanza e prevenzione, viene effettuato anche, mediante l’adozione di guardie particolari giurate, coadiuvando così anche le forze dell’ordine.
Poi ci sono i così detti controlli passivi, che si sintetizzano nell’adozione di sistemi di protezione più o meno sofisticati e costosi. Ad esempio, ci sono le vecchie serrature che utilizzano la chiave a “farfalla”, la quale, mediante l’utilizzo di alcuni spilli e piccoli grimaldelli, vengono agevolmente aperte in pochissimi secondi e che quindi andrebbero sostituite con serrature più moderne, anche se il ladro, si evolve anch’esso insieme alla tecnica, riuscendo purtroppo ad aprire anche quelle, ma ovviamente con tempi maggiori, che potrebbero essere per lo stesso poco convenienti. Unitamente alle serrature che garantiscono maggiore sicurezza, abbiamo poi l’utilizzo e l’installazione di grate e naturalmente di porte blindate, nonchè addirittura di vetri antisfondamento. Ed a seguire, i vari sistemi antifurto che la tecnologia ci mette a disposizione, che agiscono in modi differenti ed a seconda dei costi, via, via sempre più sofisticati, combinando anche le varie azioni sensoriali di rilevamento.
Da non sottovalutare assolutamente la necessità di mantenere illuminati corti e giardini, terrazzi e balconi, magari anche mediante illuminazione sensoriale, che si accende alla percezione del movimento di eventuali intrusi, costituendo in questo modo, un vantaggio economico, anche se la tecnologia mette a disposizione lampade a luce led, oggi a prezzi abbastanza contenuti ed a consumi di energia quasi irrisori.
Insomma, un mio motto è: “aiutati, che Dio t’aiuta!” Capisco che ogni sistema di sicurezza, sia attivo che passivo, con l’esclusione di quello fornito dagli organi di polizia statali e locali, possa avere dei costi, ma credo sia necessario investire qualcosa per la propria sicurezza e prevenzione, senza aspettare di rimanere vittime di sgradite visite, che vi posso garantire, molto spiacevoli, anche in caso della sottrazione di pochi beni, proprio perché, si rimane feriti nell’intimità familiare, che è il luogo, nel quale ognuno di noi, vorrebbe rimanere e sentirsi sereno, rilassato e protetto.
Cos’è il Controllo del Vicinato
Nato negli Stati Uniti negli anni 60/70 e arrivato in Europa partendo dalla piccolissima Mollington nel
Cheshire in Gran Bretagna (1982),il Neighbourhood Watch è adottato da decenni in innumerevoli città
americane come per esempio Chicago e Los Angeles e inglesi, come Oxford, Londra ed Edimburgo e ancora
in Canada, Australia e Nuova Zelanda e in un’infinità di centri minori in tutti i Paesi anglosassoni.
Il Controllo del vicinato conta già ben 10 milioni di persone aderenti.
Il programma prevede l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area intorno alla propria abitazione. Questa attività è segnalata tramite la collocazione di appositi cartelli.
Lo scopo è quello di comunicare a chiunque passi nell’area interessata al controllo che la sua presenza non
passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’ interno dell’area.

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