Viterbo

IERI LA MANIFESTAZIONE “UNA ROSA PER NORMA COSSETTO”. ANCHE LA TUSCIA HA ONORATO LA GIOVANE MARTIRE ISTRIANA. CERIMONIE A TARQUINIA, MONTE ROMANO, VITERBO, CASTEL SANT’ELIA E VASANELLO.

 

Anche in provincia di Viterbo, ieri sabato 5 ottobre 2019, si è svolta la manifestazione “Una Rosa per Norma Cossetto”, organizzata dal Comitato 10 Febbraio e tenutasi in oltre 120 città, tra le quali Roma e New York.

E non poteva essere altrimenti, poiché l’evento, che quest’anno ha avuto una ribalta internazionale, è stato ideato da Maurizio Federici di Viterbo e Silvano Olmi di Tarquinia. I due noti esponenti del Comitato 10 Febbraio nella Tuscia, hanno coordinato l’evento a livello nazionale, riuscendo a portare nelle piazze italiane circa cinquemila persone.

Nella nostra provincia la manifestazione si è svolta a Tarquinia, Monte Romano, Viterbo, Castel Sant’Elia e Vasanello.

A Tarquinia hanno partecipato le associazioni d’Arma di Paracadutisti, Polizia di Stato e Carabinieri e i fiori al monumento sono stati deposti da tre donne. A Monte Romano a fare gli onori di casa sono stati la vice sindaco Eleonora Gabrielli e i consiglieri comunali Loredana Gabrielli e Umberto Primavera.

A Viterbo in prima fila il deputato europeo Nicola Procaccini, l’onorevole Mauro Rotelli, l’assessore Marco De Carolis, i consiglieri comunali Martina Minchella, Paolo Bianchini e Antonio Scardozzi, le Guardie d’Onore al Pantheon e le associazioni d’Arma di Aeronautica, Ansi, Aves e Polizia di Stato.

A Castel Sant’Elia la cerimonia è stata coordinata dal consigliere comunale Cecilia Paolucci, alla presenza del Sindaco Vincenzo Girolami, del consigliere comunale Cristina Campioni, del vice presidente del centro anziani Romualdo Paolucci e della presidente dell’Avis Marialuisa Graziani.

Le manifestazioni patriottiche nella Tuscia si sono chiuse a Vasanello con la cerimonia che ha visto la partecipazione del Sindaco Antonio Porri, dell’assessore Ilaria Tranfa e del consigliere comunale Francesco Ricci che hanno deposto rose al monumento che ricorda il vice brigadiere di Polizia Vincenzo Quadracci, infoibato il 25 maggio 1945.

Soddisfatto Maurizio Federici, presidente del Comitato 10 Febbraio di Viterbo. “Un grande successo – ha dichiarato – in tutta Italia migliaia di persone hanno partecipato alle cerimonie in onore di Norma Cossetto. Un manifestazione nata nella Tuscia e che, per volontà del nostro presidente nazionale, Edoardo Fonda, si è estesa in tutta Italia. Ringrazio i cittadini, i rappresentanti delle istituzioni e gli amministratori locali per la partecipazione.”

“Un grande successo che deve spronarci a fare ancora di più – ha detto Silvano Olmi – il 19 ottobre prossimo, a Roma, alla direzione nazionale del Comitato 10 Febbraio, porterò le proposte degli iscritti della Tuscia. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione e programmare gli eventi per il prossimo anno. Il 2020 sarà un anno di grande rilancio per l’attività del Comitato.”

Comitato 10 Febbraio, Viterbo

 

UN SUCCESSO LA MANIFESTAZIONE “UNA ROSA PER NORMA COSSETTO”, IN OLTRE 120 CITTÀ RICORDATO IL SACRIFICIO DELLA GIOVANE STUDENTESSA ISTRIANA. UN MINUTO DI SILENZIO PER I DUE AGENTI DI POLIZIA UCCISI A TRIESTE

Grande successo per la manifestazione “Una rosa per Norma Cossetto”, l’iniziativa ideata dal Comitato 10 Febbraio per commemorare il sacrificio della giovane studentessa istriana, medaglia d’oro al merito civile, seviziata e gettata in una foiba nel 1943 dai partigiani comunisti slavi.

La manifestazione si è svolta ieri, sabato 5 ottobre 2019, e hanno aderito amministrazioni comunali, associazioni degli esuli e patriottiche, semplici cittadini. In ciascuna delle oltre 120 città aderenti, una rosa è stata deposta in un luogo simbolico. Ai partecipanti è stata illustrata la vita e descritto il martirio che la giovane studentessa istriana dovette subire in nome della sua italianità.

Un minuto di silenzio è stato osservato in onore dei due agenti di Polizia uccisi a Trieste.

New York

Oltre alle principali città italiane, nell’elenco figurano metropoli straniere come New York e tanti comuni di dimensioni piccole o medie.

 “La manifestazione è stato un grande successo – ha dichiarato il presidente del Comitato 10 Febbraio Edoardo Fonda – 120 città hanno aderito al progetto ideato dal nostro sodalizio e hanno preso parte all’evento oltre 5mila persone. Questo movimento popolare è la dimostrazione dell’attaccamento che ha la gente alla figura di Norma Cossetto, una ragazza, medaglia d’oro al merito civile, che ha pagato con la vita il suo voler essere italiana”.

Alla manifestazione ideata dal Comitato 10 Febbraio hanno aderito: l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia; l’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia; Lega Nazionale di Trieste; l’Associazione Libero Comune di Pola in esilio; il Comitato Familiari delle Vittime Giuliane, Istriane, Fiumane e Dalmate; l’Associazione delle Comunità Istriane.

Testimonial d’eccezione dell’evento è stato Ermenegildo Rossi, medaglia d’oro al merito civile per aver sventato un attentato terroristico e che venerdì si è recato sulla tomba di Norma Cossetto per deporre una rosa.

Norma Cossetto nasce il 17 maggio 1920 a Santa Domenica di Visinada (oggi Labinci) in Istria. Nel 1939 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova dove vive come studentessa fuorisede. È riconosciuta da tutti come ragazza sportiva, allegra e molto portata con le lingue – parla francese e tedesco – suona il pianoforte, gioca a basket e tira con l’arco. L’attaccamento all’Istria la porta a ottenere una tesi dal titolo “L’Istria rossa” che prende il titolo dal caratteristico colore rossastro che la bauxite dà alla terra istriana.

Dopo l’8 settembre del 1943 il padre di Norma, Giuseppe, divenne uno dei principali obiettivi dei partigiani che, non trovandolo, si accaniscono contro la sua famiglia. Norma viene condotta nella caserma di Visignano e, dopo il suo rifiuto di aderire al Movimento Popolare di Liberazione, è violentata e gettata viva nella foiba di Villa Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.

Nel 2005 è insignita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi della medaglia d’oro al merito civile con la seguente motivazione:

«Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in un foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio»

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