In origine era il Progetto 92: l’alternanza scuola-lavoro non esisteva ancora, almeno nelle forme e nelle modalità attuali, e i cosiddetti corsi di “Terza Area” o di professionalizzazione nascevano in via sperimentale per le scuole che liberamente volevano aderirvi.

Nel corso degli anni, il nome è cambiato, ma la finalità è rimasta la stessa: arricchire i percorsi del secondo ciclo di istruzione con competenze e abilità immediatamente spendibili nel mercato occupazionale. La Legge n. 107​/2015 (c.d. Buona Scuola) ha sistematizzato l’Alternanza Scuola-Lavoro (ASL), introducendo l’obbligo per gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno di svolgere queste attività per un monte ore minimo di 400 ore per gli ​Istituti Tecnici e Professionali e 200 per i Licei, da inserire nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa.

Un primo bilancio delle esperienze poste in essere in Italia è stato proposto alla fine del 2017 al Ministero dell’Istruzione, quando si sono svolti i primi Stati Generali dell’Alternanza Scuola-Lavoro, con la partecipazione dei rappresentanti degli studenti, dei genitori, del mondo della scuola, dei sindacati, delle imprese e di tutti gli attori coinvolti.

Ma anche i singoli Istituti Scolastici stanno procedendo in questi giorni ad un’analisi approfondita delle attività svolte dai loro studenti, in quell’ottica di autovalutazione che ha come obiettivo primario l’ottimizzazione dei processi di insegnamento e apprendimento.

“Desidero ringraziare i presenti e, in modo particolare, le Prof.sse Maria Catena Salpietro, Giulia Sterpa, il Prof. Rosario Vittorio Pirito, il Prof. Michele Giugliano e tutti i docenti degli Indirizzi AFM (Amministrazione Finanza e Marketing) e CAT (Costruzioni Ambiente e Territorio), per lo straordinario impegno profuso nel corso dell’anno  scolastico al fine di coordinare e gestire nel modo più efficace i percorsi di Alternanza Scuola/Lavoro. – ha affermato la Dirigente dell’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ di Ladispoli Prof.ssa Vincenza La Rosa nell’aprire, mercoledì 6 giugno, l’incontro conclusivo fra gli studenti, gli insegnanti e i tutor esterni dell’ASL– Gli Istituti Tecnici e Professionali, come il nostro, possono vantare una lunga e consolidata tradizione in questo settore. D’altra parte a parlare sono i dati: da anni l’Ufficio Statistico dell’U.E. mette in evidenza come a fronte di  5,6 milioni di giovani disoccupati, il 36% delle imprese  abbia difficoltà a reclutare personale. E’ stata proprio questa contraddizione il punto di partenza che ha portato le politiche europee in materia di istruzione e formazione professionale a potenziare l’apprendimento basato sul lavoro e sulla sua qualificazione, al fine di favorire la transizione fra il mondo della scuola e il mercato occupazionale. Nei Paesi in cui il cosiddetto Sistema Duale è ben strutturato e diffuso, l’occupazione giovanile cresce. L’Alternanza – ha concluso la Dirigente Scolastica –  si realizza svolgendo attività all’interno e all’esterno della scuola, in un percorso che parte dalla didattica laboratoriale e giunge ad un fattivo rapporto di collaborazione fra studenti e imprese ospitanti. Il percorso è monitorato attraverso la cooperazione fra tutti i diversi soggetti coinvolti, nel cui ambito il ruolo del tutor scolastico e di quello aziendale è di particolare rilievo. A loro vanno i miei più sentiti ringraziamenti”.

Appuntamento al prossimo anno.

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