Quando si parla del nostro forte Michelangelo si ragiona attorno ad una struttura architettonica di tipo militare, di epoca cinquecentesca. Commissionata da Papa Giulio II° al Bramante e portata a conclusione sotto il pontificato di Papa Paolo III° da Farnese nel 1535.  Ad essa lavorarono allievi del Bramante, tra cui Giuliano Leno e Antonio da Sangallo il Giovane e infine, secondo alcune fonti, con l’incarico di realizzare il Maschio (o Mastio), lo stesso Michelangelo Buonarroti.

La breve premessa è necessaria per definire il perimetro di assoluto rilievo che l’opera assume nella storia e nella cultura della città.

Per queste ragioni si ritiene che si debba, con una nuova determinazione, riprendere ogni contatto utile a riacquisire la struttura michelangiolesca ad un uso pubblico. Le associazioni culturali cittadine hanno fame di spazi. Civitavecchia nel suo insieme ha, per le più svariate iniziative, necessità che il sito torni nella piena disponibilità della collettività cittadina. Vi sono ragioni di carattere storico e, come già detto, anche di carattere culturale ma, da non sottovalutare, motivazioni di ordine economico, legate ad una diversa immagine dello sviluppo locale.

Riteniamo che l’obiettivo non si presti ad una mera polemica politica. Tutti possono e debbono spendersi per restituire l’opera alla città liberandola da una occupazione militare che ne pregiudica altre utilizzazioni. Noi per primi assumiamo l’impegno a sostenere ogni iniziativa che vada nella direzione indicata e noi stessi non trascureremo alcun canale istituzionale o politico teso a dare significato ad una spinta che auspichiamo riceva dal basso la necessaria forza. Siamo per di più dentro una stagione estiva che si caratterizza per una condizione generale di incertezza, instabilità, grave crisi economica e a valle di una pandemia che certo non ha favorito le relazioni e il mondo della cultura. Il momento è il più opportuno per comprendere appieno l’importanza che assumono il nostro patrimonio storico e culturale e i luoghi di aggregazione in genere. Non mancherebbero certo le idee per diverse e più proficue utilizzazioni dalle attuali: eventi musicali e spettacolari, mostre d’arte estemporanee e stabili, visite guidate, luogo deputato ad ospitare il meglio delle attività estive ma anche riesaminare vecchie proposte quali un eventuale museo del cinema o analoghe iniziative che possano offrire occasioni di interesse ai visitatori.

Volevamo lanciare un sasso nello stagno. Speriamo con ciò di dar vita a numerosi e positivi cerchi concentrici che portino ad iniziative utili ed unitarie.

Il Segretario del Partito Democratico – Circolo di Civitavecchia

Piero Alessi

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