Lo spettacolo ripercorre la storia di Stefano Cucchi: geometra trentunenne morto a Roma il 22 ottobre 2009 per presunta morte naturale. Sette giorni prima era stato arrestato per spaccio: sette giorni nelle mani dello Stato, dai carabinieri alla polizia penitenziaria, dai magistrati ai medici del carcere e dell’ospedale. La sua famiglia avrà sue notizie solo quando un ufficiale giudiziario gli notificherà l’autorizzazione per l’ autopsia. Sul suo corpo segni di un violento pestaggio. Tiziano Panici dà voce e corpo alla storia di Stefano. Tiziano in scena è il “portatore” del dramma di Stefano: un testimone, un ponte, un punto di raccordo tra diverse fonti e narrazioni. La drammaturgia, creata da Pako Graziani, affronta la vicenda di Stefano Cucchi da prospettive diverse, un intreccio di fonti e di voci diverse che si accavallano e si rincorrono: dalle testimonianze dei compagni di cella agli stralci degli atti processuali, dagli articoli di giornali agli scritti apparsi in rete, tutte fuse in un percorso fatto di salti, flash, incastri testuale e cambi del punto di vista narrativo.

ideazione – drammaturgia: Pako Graziani regia: Alessandra Ferraro e Pako Graziani con: Tiziano Panici musiche: Dario Salvagnini light designer: Valerio Maggi produzione: Margine Operativo in collaborazione con: Kollatino Underground, Argot Studio,
Attraversamenti Multipli

 

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