CIVITAVECCHIA – «È arrivato il momento che, tutti uniti, poniamo fine a questa esperienza amministrativa». I consiglieri dell’Università Agraria Erminio Pepe e Stefano Godani tornano alla carica, criticando l’attuale gestione dell’ente. E lo fanno, soprattutto, a poche settimane dalle elezioni. Se si faranno. «Perché – hanno spiegato – il 14 aprile decade il consiglio ma, al momento, di elezioni ancora non se ne parla». Il 18 dicembre scorso il consigliere Pepe aveva inviato richiesta proprio per avere informazioni sulle elezioni. Ma ancora non ha avuto risposta. «Non sono stati convocati i comizi elettorali – ha aggiunto Pepe – nè sono state indette le elezioni. In tutto questo il consiglio è stato esautorato dalle sue funzioni. Inoltre la mancata riscossione dei crediti e delle quote associative per il 2019 ha di fatto annullato le liste d’utenza: tutti gli iscritti, per colpe non loro, si trovano oggi in una situazione di morosità e, dunque, virtualmente “sospesi” dall’elenco dei soci». Questione questa segnalata, insieme ad altre undici criticità, in una lettera di segnalazione/esposto a firma dei consiglieri Pepe, Godani, Davide Tiranti, Maria Assunta Borgi e Roberto Passerini, indirizzata alla Regione Lazio, in tutte le sue diverse articolazioni, al sindaco Tedesco, al revisore dei conti dell’Agraria Carlo Romano, al commissariato per la liquidazione degli usi civici, alla Procura regionale della Corte dei Conti e al presidente dell’associazione regionale delle Università Agrarie del Lazio Marcello Marian. Un documento nel quale vengono messe in evidenza quelle che, a detta dei consiglieri, sono delle violazioni continue delle norme statutarie e non solo. Richieste di accesso agli atti negate, delibere e conciliazioni contestate e poi il ricorso dopo la sentenza del commissario sulla particelle di Bandita delle Mortelle, che ne evidenzia la natura alloidale. «Ricorso – hanno spiegato – che è stato presentato motivandolo con un cavillo, per una parcella da 11mila euro per l’avvocato, a fronte di 1600 euro da corrispondere al ricorrente». È stato poi Godani a scendere su un piano più economico. «Siamo convinti – ha sottolineato – che l’Agraria gestisce soldi pubblici e quello che abbiamo descritto alla Regione è solo la punta dell’iceberg, Oggi, noi consiglieri stiamo operando con molte difficoltà, con continui impedimenti di accesso agli atti. Nel frattempo però sono state disposte indennità di carica per i componenti del comitato esecutivo e rimborsi per i consiglieri delegati fino a 400 euro, senza giustificativi». Mentre si chiede di commissariare l’ente e procedere al rinnovo dei vertici, i consigli hanno annunciato di chiedere alla Regione un’ispezione sull’utilizzo delle somme derivanti dagli usi civici.

Civonline

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