Grido d’allarme di una cittadina sulle condizioni della struttura.
È arrivato il grido d’allarme di una cittadina e di un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) che denuncia le condizioni indecenti
della struttura locale del Tribunale di Civitavecchia dove, quotidianamente, svolte il suo lavoro. La denuncia vuole portare
all’occhio ignaro come un cittadino disabile non riesca a svolgere le azioni a causa della presenza di innumerevoli barriere
architettoniche che impediscono il passaggio/lavoro o lo rendono alquanto difficile. La cittadina chiede aiuto al Comune. Il Comune risponderà?

«Odissea di un disabile» la definisce poiché già riuscire a trovare un parcheggio con le strisce gialle risulta improbabile. Continua «entro e mi avvicino all’ascensore. Nessun avviso e grazie a un conoscente mi accorgo che l’ascensore è guasto! Allora chiedo dove è l’altro e mi sento sempre rispondere che tutti e tre non sono in funzione a causa dei problemi della scheda.
Mi avvicino alle forze dell’ordine ed espongo il problema. Nessuna risposta e per questo mi reco dagli avvocati per parlare col Presidente dell’Ordine gli spiego la situazione e lui sale in aula per avvertire il Giudice. Mi dicono che sono “problemi del Ministero”: allora signor Ministro cosa dobbiamo fare noi persone con mobilità ridotta? Dobbiamo rintanarci in casa senza poter esercitare le nostre professioni?… Oppure tenere udienze al piano terra magari nell’atrio per avere un po’ di ventilazione? Dove
stanno le pari opportunità? Che fine ha fatto l’articolo 3 della Costituzione? Oppure rispondono “problemi del Comune”. Credo che questo giorno di solstizio mi rimarrà impresso; insomma mi vergogno di essere cittadina di una città che non riconosco più».
Della serie: al peggio non c’è mai fine.

 

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