Il dottor Antonio DE CARLO, responsabile dell’ambulatorio di Chirurgia della Tiroide dell’Ospedale San Paolo, collabora con la dottoressa Luisa BEVIVINO, endocrinologa e il dottor Pietro ZACCAGNINO, radiologo, nella gestione dei pazienti affetti da patologia della Tiroide.
Il dottore DE CARLO riferisce che i tumori della tiroide sono in aumento, in parte perché i programmi di screening e prevenzione hanno aumentato il numero di riscontri occasionali di noduli della tiroide e in parte per un aumento reale dei casi.
La  mortalità per tumori della tiroide è rimasta invariata, perché le forme più aggressive e maligne sono più rare e non sono aumentate nel tempo.
Le cause dimostrate di tumore alla tiroide sono: l’irradiazione al collo per radioterapia, gli incidenti nucleari (esempio Chernobyl); la familiarità per i tumori della tiroide aumenta il rischio.
Presso l’Ospedale San Paolo di Civitavecchia la gran parte dei pazienti che vengono reclutati  per l’intervento sono stati preventivamente sottoposti ad agoaspirato della tiroide; la conseguenza è che  sono pazienti selezionati: la percentuale di tumori su tutta la casistica operatoria è infatti intorno al 60%.
I pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico vengono pre-ospedalizzati, ovvero  sottoposti agli accertamenti pre-operatori necessari; il paziente che ha il nulla osta all’intervento viene inserito nella lista di attesa; ricoverato il giorno dell’intervento è dimesso dopo 48 ore (in alcuni casi selezionati dopo 24 ore).
Il numero di interventi di tiroidectomia effettuati presso la U.O.C. di Chirurgia Generale e mininvasiva è aumentato progressivamente negli ultimi anni. La tecnica minivasiva, praticata presso l’ospedale San Paolo, utilizzando strumenti tecnologici di ultima generazione, permette risultati  estetici migliori che in passato, con percentuali di complicanze sovrapponibili ai Centri di Chirurgia della Tiroide con casistica più numerosa.
I pazienti operati, con referto istologico di carcinoma della tiroide vengono valutati per il proseguimento dell’iter diagnostico-terapeutico e il follow up (controlli periodici nel tempo).
Secondo le linee guida nazionali e internazionali i pazienti possono essere, se necessario, sottoposti a controllo scintigrafico e terapia con radio-Iodio oppure al semplice follow up.
L’ambulatorio di Endocrinochirurgia rimane, in tutti i casi, il riferimento del paziente per tutto il suo percorso sia pre che post operatorio.
La chirurgia della Tiroide è un’opzione terapeutica anche in alcuni casi di patologia benigna come i gozzi molto voluminosi che provocano compressioni degli organi vicini (trachea, esofago, nervi ricorrenti), i pazienti affetti da Ipertiroidismo resistenti alla terapia medica e pazienti sottoposti ad ago aspirato di un nodulo tiroideo con referto citologico dubbio per tumore, ma ad alto rischio (classificazione citologico Tir 3B).

 

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