Nella giornata di ieri il Comune ha ricevuto lo studio “Effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla mortalità della popolazione residente nell’area di Civitavecchia”, elaborato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della regione Lazio in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma 4 ed ARPA Lazio, nell’ambito del programma di attività dell’Osservatorio Ambientale Centrale Termoelettrica ENEL Civitavecchia Torrevaldaliga Nord della Regione Lazio.

Per favorire la massima circolazione delle informazioni su un tema di rilevante interesse pubblico, lo studio è già pubblicato sul sito internet del Comune di Civitavecchia nella sezione “Informazioni Ambientali” (http://www.civitavecchia.gov.it/amm-trasparente/informazioni-ambientali/).

“Si tratta di uno studio di grande rilievo che ci conferma, sebbene non ce ne fosse bisogno, la correttezza della nostra scelta di aderire all’Osservatorio Ambientale istituito dalla Regione, unica sede nella quale le valutazioni vengono effettuate delle autorità competenti in materia sanitaria e ambientale – dichiara l’assessore all’Ambiente, Alessandro Manuedda – il periodo oggetto di studio va dal gennaio 1996 al dicembre 2013 e sono state considerate 71,362 persone, di età superiore ai 18 anni, residenti al 1996 a Civitavecchia, Allumiere, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfa. È stato valutato il peso delle emissioni inquinanti (centrali elettriche, cementificio, traffico veicolare, porto) degli scorsi decenni a partire dal 1988, unitamente alle condizioni socio-economiche e lavorative”.

Nei prossimi giorni analizzeremo in maniera approfondita i dati, chiedendo il necessario supporto agli autori dello studio. In ogni caso – precisa l’assessore – le conclusioni sono chiare e purtroppo in linea con quanto sapevamo, ovvero “lo stato di salute risulta oggi compromesso a seguito di esposizioni ambientali dei decenni trascorsi” ed “è indispensabile attuare oggi le misure di prevenzione primaria limitando la esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti sul territorio”.

“Per questo – continua Manuedda – lo studio appena pubblicato non può che accrescere la nostra legittima preoccupazione di cittadini e amministratori per quanto riguarda lo stato ambientale e sanitario e i numerosi fattori di pressione ambientale tuttora presenti. Non possiamo attendere che siano stabiliti rapporti di causa-effetto tra le singole fonti inquinanti e le gravi malattie che hanno afflitto e affliggono questo territorio con tassi di mortalità in eccesso rispetto alle medie regionali.

Bisogna intervenire da subito per ridurre tutte le varie fonti di inquinamento. Per questo solleciteremo con convinzione ancora maggiore il Ministero dell’Ambiente per risolvere il problema della mancata elettrificazione delle banchine portuali e la Regione Lazio affinché, come già richiesto dal Consiglio Comunale, siano introdotte nel Piano di Qualità dell’Aria misure speciali per il porto di Civitavecchia.

Il Comune sta già valutando la necessità di introdurre, nei giorni festivi, limitazioni al traffico veicolare e, soprattutto, – conclude Manuedda – nelle prossime settimane, sarà presentata la richiesta di riesame dell’AIA della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord che anche nel 2015, grazie allo sciagurato rinnovo ottenuto nel 2013, ha potuto bruciare quattro milioni e mezzo di tonnellate di carbone, con un rendimento dell’impianto simile a quello della vecchia centrale a olio combustibile. Una situazione inaccettabile, in generale e, soprattutto, in un contesto ambientale come il nostro.
Voglio credere che la nostra richiesta di riesame sarà sostenuta da tutte le istituzioni, in primis dalla Regione Lazio, alla quale, peraltro, fanno riferimento i Dipartimenti del Servizio Sanitario e l’Arpa che hanno curato l’ultimo rapporto epidemiologico”

 

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