A Roma presso ANCI, l’UNICEF Italia e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), hanno firmato un nuovo protocollo di intesa, al 3° rinnovo dopo quelli del 2008 e 2014.

“Grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani siamo sicuri riusciremo a coinvolgere e sostenere i sindaci nella promozione di politiche e azioni concrete per l’infanzia e l’adolescenza a livello locale, in tutti i comuni italiani”, ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia.

 “La sottoscrizione di questo protocollo consolida un rapporto pluriennale di collaborazione tra ANCI e UNICEF Italia a cui teniamo particolarmente – ha sostenuto Decaro -. I Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini e quindi anche a tutti i bambini e le bambine, che vanno ascoltati e i cui diritti vanno tutelati e promossi. I sindaci si muovono sul piano della concretezza e ben sanno che non investire sulle future generazioni è come tagliare il ramo su cui si è seduti”.

In particolare attraverso il protocollo l’UNICEF Italia e l’ANCI si impegnano a:

  • favorire una cittadinanza attiva dei bambini e degli adolescenti nella vita delle comunità locali, promuovendo nella programmazione politica delle amministrazioni comunali un’attenzione particolare ai diritti dei minorenni e facendo in modo che nell’elaborazione delle politiche di sviluppo locale si tenga conto del punto di vista dei bambini e dei ragazzi, anche attraverso la valorizzazione del programma UNICEF “Città amiche dei bambini e degli adolescenti” rivolto alle amministrazioni comunali;
  • realizzare iniziative di monitoraggio e raccolta dati, sull’impegno dei Comuni italiani nei confronti dei minorenni, attraverso l’analisi degli investimenti e dei servizi, la valutazione dell’impatto delle scelte di governo amministrativo sui bambini, la raccolta e la diffusione di buone pratiche, la promozione di occasioni di confronto e diffusione delle prassi innovative;
  • promuovere iniziative a sostegno dei minorenni che vivono condizioni di particolare vulnerabilità e svantaggio sociale, quali i minorenni affidati ai servizi sociali, i minorenni che vivono in condizioni di povertà, di sfruttamento, di violenza e di esclusione sociale, i minorenni stranieri non accompagnati;
  • promuovere e incoraggiare iniziative di rilievo nazionale e locale, attraverso le proprie strutture territoriali, sul tema dell’intercultura nelle scuole e contro ogni possibile discriminazione nell’accesso alle classi e ai servizi scolastici; promuovere la realizzazione di incontri e iniziative pubbliche di sensibilizzazione e di formazione sui principi enunciati nella Convezione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rivolti agli amministratori .
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