Sul flop dei mercatini a Corso Centocelle degli ultimi due week end si registra l’intervento della Vice Coordinatrice di Forza Italia, Emanuela Mari.

Secondo l’esponente azzurro, l’amministrazione comunale ha mantenuto in pieno quanto annunciato nella nota stampa di presentazione dell’evento dello scorso 7/8 aprile: “dopo la cioccolata il piccante”…. Infatti, dopo la “dolce” figura (per essere educati) della Giunta Cozzolino durante il week end di Pasqua dove, oltre ad aver autorizzato la vendita di cioccolata in aperta concorrenza con i commercianti locali durante i giorni di Pasqua ed essersi addirittura dimenticati della storica “Processione del Venerdì Santo”… accade l’ennesima zingaropoli a 5 stelle visto che le pochissime bancarelle presenti nel week end tutto offrivano fuorché il “pikkante”…
Prendiamo atto che l’unica cosa di “pikkante” rimasta in dono ai civitavecchiesi è il volto rosso (come il peperoncino) donato dai grullini, ormai cosparsi di vergogna per aver segnato l’ennesimo evento, come un vero e proprio flop ma, d’altronde, ci siamo abituati .

E’ questa la risposta della Giunta Cozzolino – continua Emanuela Mari –  al grido di allarme lanciato  dai commercianti?

A questo punto non so se pensare davvero che ci sia malafede in tutto questo o che si tratti di pura cialtroneria visto che non si può creare un vuoto così immenso tra le richieste dei commercianti locali e le risposte dell’amministrazione.

Chiedere le dimissioni almeno dell’Assessore D’Antò sarebbe il minimo ma, visto il muro di gomma che ha caratterizzato la richiesta di confronto con questa Giunta, non possiamo assistere inermi alla fine del cuore pulsante dell’economia cittadina e, pertanto, chiediamo che almeno questa volta ci ascoltino ed istituiscano la “Consulta del Commercio”.

La  “Consulta del Commercio” infatti, nelle città dove è stata istituita,  ha rappresentato uno strumento per avvicinare i commercianti all’amministrazione e rappresenta tuttora un valido strumento di collaborazione e di confronto per arrivare ad avere una serie di soluzioni condivise e soprattutto, nel nostro caso specifico, rappresenterebbe quello strumento capace di porre fine a queste serie di scelte scellerate  che stanno davvero mettendo, come non mai, in ginocchio la categoria.

Scopo della Consulta potrebbe essere quella di promuovere e stimolare iniziative volte alla valorizzazione delle attività produttive del territorio del comune elaborando studi, proposte, documenti oltre che, esprimere pareri, non vincolanti, su progetti e/o iniziative. Inoltre, potrebbe promuovere indagini e rilevazioni oltre a fornire “elementi di orientamento” attraverso l’analisi delle reali necessità degli operatori di categoria al fine di migliorare la qualità dei servizi erogati ed allo stesso tempo cogliendo l’occasione per organizzare convegni, dibattiti e/o seminari.

Le attività commerciali e artigianali” –  spiega  Emanuela Mari  – rivestono una particolare rilevanza strategica nel sistema economico e sociale della nostra città. Non essendo mai stato raggiunto un livello così basso nei rapporti tra Giunta e Commercianti, segnata soprattutto dal mancato coinvolgimento dei cittadini alle scelte di governo, intesa come contributo positivo non occasionale ma costante e strutturato, prendiamo atto che quello che dovrebbe rappresentare uno dei capisaldi dell’azione dell’amministrazione grillina, in quanto opportunità di sviluppo e cambiamento, si è invece rivelato una  un vero fallimento! Personalmente auspico e mi auguro con tutto il cuore che si vada in questa direzione in quanto giudico la Consulta del Commercio l’unico strumento in grado di fare superare questo periodo di crisi, nell’ottica della collaborazione e del confronto tra Giunta e cittadini, in particolare con le categorie interessate. Purtroppo però, vista la capacità del grillino di sapersi relazionare col cittadino…, riprova è stato il  modus operandi  adottato in occasione della proposta del Referendum sul forno crematorio. Questa volta, spero, vengano accolte le nostre proposte ma nutro dei forti dubbi.

Mai detto fu più azzeccato: “la speranza è l’ultima a morire…”.

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