“Venerdì scorso il Comune è rientrato legittimamente in possesso dei pannelli informativi utilizzati negli anni scorsi dal Consorzio per diffondere alla popolazione informazioni erroneamente definite come relative alla “qualità dell’aria” e che, invece, più correttamente, potevano e possono definirsi dati registrati da una rete privata per consentire ad Enel la formale ottemperanza di una prescrizione VIA.

Com’è noto, infatti, i dati sulla qualità dell’aria sono esclusivamente quelli rilevati e validati dall’autorità competente, nel nostro caso ARPA Lazio.

I pannelli informativi, peraltro, fino allo scorso 31 dicembre, riportavano definizioni sintetiche e “scolastiche” come “qualità dell’aria buona”, “discreta”, “mediocre” o “scarsa” che, per anni, hanno suscitato l’amara ilarità di un’ampia parte della cittadinanza, senza contare che i cittadini sarebbero stati informati dell’aria, eventualmente inquinata, respirata il giorno prima.

Nei giorni scorsi abbiamo comunicato al Ministero dell’Ambiente e alla Regione che, per quanto di nostra competenza, ovvero tramite i pannelli informativi di proprietà del Comune di Civitavecchia, la diffusione dei dati alla popolazione potrà riprendere quando l’intera rete di monitoraggio sarà trasferita ad ARPA Lazio e le informazioni potranno così definirsi, ai sensi di legge, informazioni sulla qualità dell’aria. Soprattutto, di concerto con l’Osservatorio Ambientale (quello vero, istituito dalla Regione), riteniamo utile diffondere anche sui pannelli le previsioni sulla qualità dell’aria che saranno elaborate dall’Arpa e non i dati “postumi” del giorno prima.

Se nel breve periodo che ci separa dalla restituzione delle centraline al legittimo proprietario, cioè il Comune, con il successivo passaggio ad ARPA, il Consorzio, che non ha alcuna competenza in materia di qualità dell’aria e che ad oggi gestisce per Enel i dati delle centraline, intende continuare a diffondere informazioni che non possono definirsi sulla qualità dell’aria spacciandole come tali, attraverso i canali che vuole, compreso il consigliere comunale Massimiliano Grasso, può ovviamente farlo sotto la propria completa responsabilità, ma senza il consenso e senza i pannelli informativi del Comune.

Rispetto alle considerazioni del consigliere Grasso, per correttezza di informazione, è opportuno precisare che il Comune sa benissimo quando deve e può intervenire in presenza di superamenti dei limiti di legge sulle polveri sottili e che, i cinque sforamenti registrati finora dalle postazioni ARPA per l’anno in corso, a fronte di un limite annuale di trentacinque, non consentono l’adozione di provvedimenti specifici. Hanno però consentito a Grasso, nella sua personale campagna di difesa del Consorzio e dell’immutabilità delle cose, di sconfinare in un terreno che evidentemente gli è poco familiare, quello della qualità dell’aria. Comunque lo voglio rassicurare: sono certo che non avrà semafori rossi sui giornali per questo”.

Lo ha comunicato Alessandro Manuedda, Assessore all’Ambiente.

 

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