“Egregio Direttore,
Si è giunti al triste epilogo di una querelle iniziata nell’ottobre 2016, quando l’ulteriore scossa di terremoto che colpì il Centro Italia lesionò gravemente alcuni edifici del comune di Capranica, tra i quali la scuola secondaria di primo grado “G. Nicolini”, il cui piano terra fu puntellato il mese successivo.
Da allora, malgrado tre interpellanze al sindaco da parte del consigliere comunale della lista “Per migliorare Capranica”, Francesco Virgili, e le continue sollecitazioni dei genitori, i ragazzi hanno proseguito tranquillamente a frequentare le lezioni fino a mercoledì 8 novembre scorso, quando l’intervento del Genio Civile ha dichiarato inagibile la scuola.
Lezioni sospese fino a data da destinarsi, urgente necessità di una soluzione, ricerca di un ambiente idoneo per riprendere al più presto le attività didattiche.
Unica risorsa possibile: trasferire gli alunni nella scuola primaria del paese, che doveva però essere chiusa e trasferita a sua volta per lavori di messa in sicurezza della struttura! Così, non solo i lavori alla scuola primaria non avranno inizio a gennaio 2018 con l’appalto pronto e i fondi già stanziati, ma nei locali destinati al trasferimento dei bambini ci andranno invece a breve traslocati i ragazzi della scuola secondaria. Ci domandiamo: fino a quando?
Dirigenza scolastica e Comune si sono intanto date da fare per organizzare la ripresa delle attività avvenuta martedì 14 novembre.
La vicesindaco, parte attiva nel Collegio Docenti tenutosi venerdì 10 novembre, ha comunicato alle famiglie il provvisorio orario scolastico. La Dirigente ha chiesto ai docenti di non svolgere attività “pesanti”, quali compiti in classe, interrogazioni, spiegazioni,  vista la probabile scarsa frequenza degli alunni in orario antimeridiano.
I genitori, dal canto loro, si stanno organizzando con attività ricreative per intrattenere i ragazzi durante la mattinata, soprattutto per venire incontro alle esigenze di coloro i quali sono impegnati con il lavoro.
Insomma, in nome dell’ormai noto “quieto vivere”, l’emergenza vedrà i genitori costretti a riorganizzare il già fragile equilibrio familiare; i ragazzi di terza che, invece di procedere tranquillamente verso gli esami di licenza, dovranno abbandonare le varie attività di svago pomeridiane che, in alcuni casi, rappresentano il trampolino di lancio per il loro futuro; i docenti e il personale ATA che, oltre a rimodulare l’orario di lavoro, dovranno richiedere l’intervento di baby sitter, badanti e nonni per far procedere normalmente il menage quotidiano.
In tutto questo la domanda è una sola: perché bisogna sempre agire in emergenza e non si prova mai a prevedere e prevenire, lasciando passare un anno affacciati ad una finestra?
La vita dei ragazzi NON é politica!!!”.

Un gruppo di cittadini di Capranica

 

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